No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

LA PRECISIONE APPESA… A UN FILO

Nella prima metà del Seicento Italia e Olanda si resero protagoniste di una delle più avvincenti e importanti innovazioni relative al raggiungimento della miglior precisione (allora) possibile in orologeria. Si tratta del regolatore a pendolo, niente di meno che l’applicazione all’orologeria degli studi teorici di Galileo Galilei sull’isocrona delle oscillazioni di un corpo appeso a un filo a piombo. Sia Galileo (nel 1637) sia il matematico olandese Christiaan Huygens (nel 1656, si presume all’insaputa uno dell’altro) pensarono di utilizzare la simmetrica esattezza delle oscillazioni del pendolo per scandire il tempo. Da Quel momento, carica a molla e regolatore a pendolo in sostituzione della carica a pesi e del regolalore a bilanciere permisero la realizzazione di una nuova generazione di strumenti del tempo molto più precisi dei modelli precedenti. Visto che si passò immediatamente da uno scarto di 15/30 minuti a circa 30 secondi al giorno. Il pendolo divenne la dotazione di numerosissime tipologie di orologi da tavolo e d’arredamento realizzati in varie località del continente europeo fino a tutto I”Ottocento. da non scordare gli orologi a doppio pendolo… Nel secolo XX, l’ingegnere inglese William Hamilton Shortt inventò un orologio basato su due pendoli, in grado di raggiungere una accuratezza di un centesimo di secondo al giorno.?In questo sistema un pendolo primario (master), realizzato con una speciale lega a bassa dilatazione termica, oscilla in assenza di influenze esterne e possibilmente all’interno di un contenitore in cui sia stato praticato il vuoto. Questo pendolo entra in contatto meccanico con lo speciale scappamento solamente per una frazione di secondo ogni trenta secondi. Un pendolo secondario (slave) fa avanzare un cricco che ogni trenta secondi attiva un elettromagnete, il quale rilascia una leva che cade per gravità. Questa leva, cadendo sul pendolo primario, gli trasmette un piccolo impulso sufficiente per mantenerlo in oscillazione. La leva è quindi immediatamente lasciata cadere su un contatto elettrico. Questo contatto attiva diverse funzioni:

-attiva un secondo elettromagnete che riporta la leva stessa alla posizione iniziale,
-produce l’impulso per la misura del tempo,
-invia un impulso al meccanismo di sincronizzazione del pendolo secondario.

Poiché il pendolo secondario deve rilasciare la leva al momento giusto, è importante che questo pendolo venga mantenuto sincronizzato entro stretti margini con il pendolo primario.
Per ottenere una maggiore indipendenza da fattori esterni, i pendoli sono montati su supporti antivibrazione e fissati a robusti blocchi di calcestruzzo.
Questo tipo di orologio è diventato di uso comune negli osservatori. È stato il primo orologio sufficientemente preciso da rilevare variazioni stagionali nella velocità di rotazione terrestre.

È interessante notare come questo orologio, ancora imbattuto dagli orologi commerciali, inclusi quelli al quarzo, che raramente arrivano al secondo al giorno, è preciso fino a 0.1 ppm, ovvero un decimo di parte per milione. Pochi strumenti di laboratorio possono competere con lui.

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Article Marketing