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Riscaldamento economico e a basso consumo energetico

Il
riscaldamento domestico rischia di essere un salasso per le famiglie
italiane (in Italia il prezzo del gasolio da riscaldamento è superiore
alla media europea), ma comporta dei notevoli rischi anche per
l’ambiente, a causa delle emissioni di CO2 provenienti soprattutto da
alcuni tipi di impianti di riscaldamento. Tutti noi, però, abbiamo la
possibilità, ma anche il dovere, di ridurre i consumi legati al
riscaldamento domestico, attuando dei piccoli accorgimenti che
indubbiamente hanno delle ripercussioni positive anche sulle nostre
finanze. Se le grandi potenze mondiali si sono riunite a Copenhagen nel
tentativo comune di ridurre l’uso di carbone, petrolio e metano, anche i
singoli cittadini possono prendere delle piccole ma importanti
precauzioni per ridurre il consumo energetico e le emissioni nocive per
l’ambiente, utilizzando, per esempio, delle stufe a
legna pellet.

Un utile accorgimento potrebbe essere mantenere
la temperatura interna non superiore ai 20 gradi (non è necessario
avere una temperatura estiva per non sentire il freddo dell’inverno
dentro casa…) ed evitare la dispersione di calore, ricorrendo
all’isolamento termico degli edifici. Molto importante è anche la scelta
degli impianti climatizzatori da installare: è opportuno sostituire
caldaie e condizionatori vecchi ed inefficienti con altri di nuova
generazione, che permettono di risparmiare soldi ed energia. Bisogna
stare anche attenti a come si usano tali impianti, cercando di limitare
gli eccessi di caldo o freddo. In questo senso possono essere utili i climatizzatori
inverter, che permettono di modulare la potenza erogata dalla
macchina e di ottenere un notevole risparmio di energia elettrica:
mentre un condizionatore tradizionale ha una potenza costante, e quindi
un consumo costante, il climatizzatore inverter lavora alla massima
potenza nei primi minuti, raggiungendo più rapidamente la temperatura
desiderata, per poi calare e abbassare quindi i consumi. La richiesta di
questi tipi di climatizzatori è in crescita, come pure quella di altri
tipi di prodotti ecologici.

Uno degli esempi più significativi è
dato dalle termostufe pellet, che stanno ottenendo un successo
crescente. La vendita stufe a
pellet
ha subito un’impennata negli ultimi anni: solo nel 2008 in
Italia sono state prodotte 700.000 tonnellate di pellet, ma per
soddisfare la richiesta nazionale si sono dovute importare dall’estero
altre 250.000 tonnellate di materiale. Il pellet è un combustibile
economico e pulito, che permette di ridurre in modo significativo sia i
costi che le emissioni nocive per l’ambiente. È un materiale ecologico
perché deriva dalla segatura essiccata e da altri materiali di scarto
pressati, e quindi non richiede l’abbattimento di altri alberi, e grazie
alla pressatura, che riduce la segatura in piccoli cilindri, meno
ingombranti e più facili da trasportare del legno, il pellet ha un
potere calorifico che è circa il doppio di quello del legno, a parità di
peso. Per realizzare i cilindri, inoltre, non vengono utilizzate
sostanze chimiche, e questo permette di produrre un combustibile
naturale. Grazie al suo costo, ridotto rispetto ad altre materie prime, e
alla sua alta resa, il pellet permette di risparmiare fino al 40%.

In
conclusione, bastano pochi accorgimenti per passare un inverno al caldo
senza spendere troppo e limitando i danni all’ambiente.

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