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Kaseya: pollice verde per l’IT

La grande tradizione florovivaistica italiana, favorita dalla varietà di habitat e zone climatiche che caratterizza il nostro Paese, trova espressione in un comparto dinamico che vale complessivamente circa il 6% del settore agricolo nazionale: suddiviso tra floricoltura e vivaismo propriamente detto, ha un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro di cui un quarto generato dalla richiesta estera. Un’industria dunque di tutto rilievo che affianca competenze di antica tradizione alla capacità di organizzarsi e crescere attingendo agli strumenti più moderni.
Nel settore vivaistico ornamentale, in particolare, un punto di riferimento è Giorgio Tesi Group, azienda che dopo circa trent’anni dalla fondazione ha raggiunto la leadership a livello nazionale ed europeo con una produzione estesa su quasi 500 ettari suddivisi tra le sedi di Pistoia, dove si trova anche la direzione e il centro di stoccaggio e distribuzione, e di Grosseto, Orbetello, Piadena e San Benedetto del Tronto, dove più di 200 dipendenti fissi e circa 150 collaboratori stagionali seguono la coltivazione e la commercializzazione di oltre 500 specie. L’azienda possiede una forte vocazione all’export: l’85% del fatturato viene infatti acquisito in 41 Paesi, con una particolare attenzione ai nuovi mercati del Medio Oriente e dei Paesi nord africani. Si tratta di un’attività che richiede una macchina organizzativa perfettamente funzionante, come sottolinea il direttore generale dell’azienda Marco Cappellini: “Serviamo migliaia di clienti in tutto il mondo seguendo quotidianamente il trasporto attraverso bilici o nave di un prodotto che, pur non avendo i problemi di deperibilità tipici di altri settori come ad esempio la floricoltura, rimane comunque sufficientemente delicato da richiedere un’attenta pianificazione ed esecuzione delle spedizioni”. In questo scenario la comunicazione, in particolare per posta elettronica, assume una rilevanza fondamentale per garantire il perfetto svolgersi del ciclo commerciale, dall’offerta iniziale fino alla consegna al cliente, attraversando più confini nazionali e fusi orari.
È per questo motivo che alla infrastruttura informatica viene richiesta una caratteristica sopra le altre: la capacità di essere sempre funzionante riducendo al minimo tutte le casistiche che possono impattare sul lavoro di un singolo utente o dell’intera organizzazione. L’ambiente IT dell’azienda è attualmente costituito da due server Linux per le applicazioni gestionali specializzate per il settore vivaistico e da tre server Windows dedicati alla posta elettronica, al server Fax e al Domain Controller, cui fanno riferimento una settantina di PC client Windows distribuiti nelle diverse filiali, a loro volta interconnesse mediante reti MPLS e VPN ridondate. Tuttavia, per quanto una persona possa essere preparata, il fatto di essere l’unica risorsa non permetteva ovviamente di gestire adeguatamente un volume di richieste che continuava a crescere insieme all’azienda stessa”, ricorda Cappellini. “Basti pensare a inconvenienti facilmente immaginabili come i tempi impiegati per ogni trasferta, che si traducevano in un prolungamento dell’attesa da parte degli utenti, o all’impossibilità di risolvere contemporaneamente più problematiche, magari in sedi diverse. La soluzione che aveva funzionato per molti anni era a un certo punto diventata inadeguata alle esigenze di una struttura che nel frattempo era cresciuta in modo significativo”. Durante la ricerca di una possibile alternativa è avvenuto il contatto con PC System, società pisana specializzata nell’integrazione e nella gestione di infrastrutture IT: una relazione di sviluppo presentata al termine di una analisi dell’ambiente di Giorgio Tesi Vivai ha convinto l’azienda a un cambio di passo, ottenendo subito importanti riscontri.

“La gestione di tipo break-fix seguita giocoforza dal cliente fino a quel momento aveva reso il suo ambiente assai disomogeneo: quindi, per prima cosa, abbiamo ripreso il controllo dell’intero parco macchine installando un tool come Kaseya su tutti i PC e i server Windows e Linux utilizzati”, evidenzia l’ing. Emanuele Briganti di PC System, tra i primi in Italia ad adottare il software di automazione IT distribuito da Achab per proporre un servizio gestito da remoto a canone fisso annuale. “Dopo aver riallineato l’ambiente IT abbiamo predisposto un metodo centralizzato di monitoraggio, controllo antivirus e patch management più

un’indispensabile soluzione di backup e disaster recovery sia su server che su client con batterie di unità NAS ridondate tra i magazzini e la sede centrale: questo ci permette per esempio di far ripartire in breve tempo qualunque macchina anche in presenza di guasti hardware sui dischi; ma ciò che oggi fa davvero la differenza è la manutenzione predittiva che ci segnala eventuali difetti prima che possano avere un impatto sui sistemi”. Proprio questo approccio alla prevenzione reso possibile da Kaseya ha praticamente azzerato i fermi di sistema, e anche quando emerge qualche inconveniente è sufficiente una telefonata perché i tecnici di PC System siano in grado di intervenire mentre stanno ancora parlando con l’utente. “Una delle cose più importanti che occorre fare in relazione alla gestione di un’azienda è quella di dar modo di risolvere giornalmente tutti gli intoppi che in una grande organizzazione non mancano mai, dal piccolo guasto in su”, riprende Cappellini. “Per quanto riguarda la parte informatica, la soluzione è arrivata grazie all’ottimo rapporto che si è instaurato da subito con PC System: un rapporto che si sviluppa in modo regolare e continuativo con azioni di verifica e proposte a 360 gradi per mantenere la nostra infrastruttura al top dell’efficienza – nonostante in questo biennio abbiamo ampliato il numero di macchine di quasi il 50% rispetto alla situazione iniziale – con una copertura assicurata sei giorni su sette”.
Da questa base stanno prendendo forma nuovi progetti, come ad esempio quello che intende dotare il personale commerciale di dispositivi iPad in modo da poter perfezionare offerte e ordini anche sul campo attraverso un’interfaccia Web verso le applicazioni gestionali. “Da un punto di vista di amministrazione IT possiamo considerare un utente mobile come un’ulteriore sede distaccata di un’azienda, con la stessa necessità di ottenere un’assistenza tempestiva anche a distanza”, conclude l’ing. Briganti. “Ecco perché un ambiente informatico efficiente non può più prescindere da capacità di automazione e gestione remota – e in questo ambito Kaseya si conferma giorno dopo giorno la soluzione migliore”.

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