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MDaemon: anche l’auto ha bisogno di una fuoriserie della comunicazione

E’la sfida che attende il settore automobilistico lungo tutto il prossimo decennio: integrare sempre più profondamente a bordo del veicolo le tecnologie digitali che, al di fuori delle vetture, popolano ormai la vita quotidiana dei consumatori. Non che un’auto moderna sia poco tecnologica, tutt’altro: sistemi embedded presenti in quasi ogni componente, centraline sempre più intelligenti, reti per la comunicazione dei sensori e schede di controllo ne costituiscono già da tempo la base funzionale. Pensiamo alla gestione del motore e dei consumi, all’assistenza nello sterzo e nella frenata, al controllo costante dell’assetto, fino al “dialogo” col guidatore che avviene attraversoplance e cruscotti che sarebbero stati considerati fantascientifici solo pochi anni fa.
Eppure questo enorme sforzo tecnologico che ha moltiplicato i livelli di resa del motore, sicurezza delle vetture e comfort di guida pare aver tralasciato l’adozione di tecnologie forse meno fondamentali dal punto di vista dei costruttori automobilistici, tuttavia più visibili agli occhi dei loro clienti. Oggi che il consumatore è abituato a portare sempre con sé dispositivi che riuniscono in poco spazio una molteplicità di funzioni come comunicazione, navigazione GPS e riproduzione di musica e filmati, l’abitacolo di un’auto diventa il nuovo terreno di integrazione tecnologica a scopi informativi e ricreativi promettendo di schiudere un orizzonte di nuove possibilità applicative che sono in gran parte ancora da immaginare. Qui il fenomeno definito come “Internet delle cose” è appena dietro l’angolo, e il comparto automobilistico è indubbiamente destinato a ricoprire un ruolo di primo piano per dare un nuovo significato a quel concetto di “information superhighway” di cui ormai siamo tutti parte.
In attesa che anche l’automobile diventi estensione dello stile di vita digitale interconnesso di questi anni, può essere interessante dare uno sguardo al modo in cui la tecnologia viene utilizzata a monte della messa su strada delle autovetture, e in particolare in una fase strategica per il settore come quella commerciale. Per far questo abbiamo incontrato Giovanni Fiamenghi, CEO di Moreno Motor Company, realtà faentina da tempo radicata sul territorio emiliano-romagnolo attraverso partnership con importanti Case come Renault, Toyota, Jeep, Mitsubishi, Subaru, Dacia, e Isuzu. Un’organizzazione concessionaria che presenta numerose caratteristiche ritrovabili in tante PMI italiane: attività in crescita che coinvolge più sedi, gestione di grandi fornitori, una folta clientela da fidelizzare e seguire anche nella fase postvendita.E come accade ormai ovunque, una proporzione assolutamente rilevante del lavoro dipende da un elemento chiave: “Buona parte di tutte le comunicazioni e le transazioni che avvengono con clienti e Case mandanti si svolge ormai attraverso la posta elettronica. Proposte, documentazione commerciale e tecnica, promozioni e gestione del cliente finale sono attività sempre più incentrate su questo strumento. Per questo, disporre di funzionalità email adeguate è vitale per il buon funzionamento operativo di tutta la nostra organizzazione”, sottolinea Fiamenghi.Proprio il riconoscimento della criticità di questa funzione è stato il motivo che ha portato l’azienda a riconsiderare nel 2009 la propria infrastruttura di posta elettronica, basata sino ad allora su un diffuso mail server free per Windows che stava tuttavia iniziando a mostrare i primi sintomi di inadeguatezza di fronte alle crescenti necessità del Gruppo. Come spesso accade, la prima alternativa valutata è stata quella proposta dallo stesso vendor del sistema operativo: opzione rapidamente accantonata sia per la complessità di installazione e gestione che avrebbe comportato, sia a causa degli alti costi richiesti per poter superare la limitazione dei 25 utenti imposta dalla licenza SMB, la più accessibile per il livello di investimento stabilito per il progetto. Al contrario la proposta di Movinsoft, il rivenditore di Forlì che assiste Moreno Motor Company con prodotti e servizi di manutenzione IT, è riuscita a coniugare i criteri di fruibilità, semplicità, affidabilità e convenienza economica richiesti:“Avevamo già avuto modo di verificare sul campo le doti di un mail server come MDaemon e sapevamo che sarebbe riuscito a corrispondere perfettamente a tutti i desideri del cliente, specie alla luce dei requisiti tecnici associati al suo ambiente di posta”, ricorda Vittorio Cicognani, titolare di Movinsoft.
Infatti, lo scambio frequente per email di documenti anche di grosse dimensioni fa sì che le circa 65 caselle di posta degli utenti di Moreno Motor Company attive in questo momento si aggirino mediamente sui 20 gigabyte ciascuna, un livello di capacità che non tutti i mail server riescono a trattare con la necessaria agilità. Una sfida che oltretutto si acuisce nel momento in cui occorre garantire funzionalità di ricerca, archiviazione e ripristino tali da non impattare negativamente sulla regolare disponibilità del server o della rete.“Questo aspetto è stato risolto mediante il plug-in Archive Server for MDaemon configurato per mantenere il database di archiviazione sul mail server e il repository con i messaggi su un sistema NAS esterno”, spiega Cicognani. “Nonostante i volumi occupati dalle circa 65 caselle attive in questo momento, gli utenti non subiscono alcun rallentamento e le occasionali operazioni di recupero dei messaggi inavvertitamente cancellati dai destinatari sono sempre rapide e del tutto affidabili”. Ma la validità di un’infrastruttura di posta si misura anche nel suo funzionamento quotidiano,e pure in questo caso MDaemon ha superato la prova a pieni voti: “L’amministrazione di sistema richiede pochissimo tempo”, rileva Cicognani. “Di solito èsufficiente eseguire gli aggiornamenti di sicurezza in concomitanza della nostra visita mensile per l’applicazione delle patch di Windows, grazie anche alla presenza del plug-in SecurityPlus for MDaemon che ha praticamente azzerato la percentuale di virus nella posta elettronica eliminando così un’importante fonte di potenziali problemi e interventi tecnici. Le uniche occasioni in cui ci è richiesto un lavoro extra sono quelle che derivano da specifiche richieste del cliente come aggiungere o rimuovere un utente, creare una lista di distribuzione dei messaggi e così via”. Il server di posta MDaemon ha infatti consentito di attivare facilmente le mailing list con cui Moreno Motor Company invia ai propri clienti offerte, occasioni e inviti alle presentazioni dei nuovi modelli di autovetture introdotti sul mercato. Ai commercianti vengono quotidianamente spediti listini aggiornati di grandi dimensioni sfruttando la pianificazione delle code, una funzione di MDaemon che consente di smaltire i messaggi in uscita al di fuori degli orari di lavoro evitando così di saturare la banda disponibile.
Giorno dopo giorno MDaemon si conferma come una scelta vincente, commenta Fiamenghi.Si è rivelato sul campo un sistema facilmente gestibile e scalabile, tanto che abbiamo effettuato già due volte l’upgrade del numero di licenze utente fino ad arrivare alle 100 che deteniamo oggi ma a un costo sensibilmente inferiore rispetto a quanto avremmo speso per un’equivalente dotazione per il mail server offerto dal produttore del sistema operativo”.E che MDaemon sia una soluzione vantaggiosa sotto più punti di vista è stato confermato dal recente progetto di sostituzione del vecchio server hardware, un sistema risalente al 2006: nell’occasione si è valutata la possibilità di procedere alla sua virtualizzazione, secondo un approccio che sta conquistando sempre più fautori all’interno delle aziende per i benefici operativi ed economici che consente di ottenere. E’ ancora Cicognani a spiegare come MDaemon abbia consentito di procedere lungo questa strada senza alcun intoppo: “Una caratteristica importantissima di MDaemon è che il suo ripristino avviene semplicemente copiando la cartella principale dell’applicazione, dato che essa contiene tutto il necessario senza bisogno di dover recuperare file di configurazione chissà dove. Il passaggio al server virtuale ha richiesto il fermo dei servizi MDaemon per pochi minuti, giusto il tempo di trasportare la cartella dal vecchio server alla nuova virtual machine lasciando quindi che il sistema si riavviasse da solo. Tutta un’altra cosa rispetto ai mail server che impongono il ripristino granulare file per file e il ricorso a soluzioni di backup apposite”.

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