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La situazione del mercato immobiliare

 

Da qualche mese a questa parte anche il
mercato immobiliare italiano sta attraversando una crisi che, pur non nelle
proporzioni della drammatica crisi immobiliare statunitense, sta rallentando le
transazioni e ponendo al ribasso il prezzo degli immobili. 

Il numero di famiglie che hanno acquistato un
immobile è in calo dello 0,5% rispetto al 2006, e chi l’ha fatto ha tenuto
conto soprattutto del prezzo dell’immobile come fattore principale prima
dell’acquisto prima di affidarsi completamente ad un’agenzia per la consulenza
immobiliare. In seconda battuta viene tutto il resto, dalla posizione
al confort, alla valutazione della vicinanza o meno al posto di lavoro, alla
rete dei trasporti pubblici di cui usufruire nelle vicinanze, la presenza di
esercizi commerciali o, se si hanno figli piccoli, di asili o strutture che
possano servire per loro. Questo perché pur di spendere meno ci si accontenta.

È però in forte aumento dagli anni precedenti
la percentuale di chi è insoddisfatto o poco soddisfatto dell’immobile
acquistato, passando dal 10% nel 2006 al 30% nel 2008.

 

Per quanto riguarda l’offerta di immobili,
solo l’ 1,6% delle famiglie intervistate hanno venduto casa nel biennio
2007-2008, con un calo del 1,3%. Chi ha venduto un’abitazione principale l’ha
fatto nella maggior parte dei casi per acquistare un’altra abitazione
principale.

Invece, chi ha venduto una seconda casa
vacanze lo ha fatto principalmente per bisogno di liquidità o per effettuare
altri investimenti immobiliari. Il 5% delle famiglie intervistate pensa di
acquistare un immobile ma, confrontando l’indagine attuale con le indagini
nazionali precedenti, si riscontra comunque un calo nelle intenzioni di
acquisto in base alle richieste giunte alle varie agenzie di gestione immobiliare. Questo
calo sembra dovuto principalmente – oltre al livello dei prezzi raggiunti in
questi ultimi anni dagli immobili – a due fattori: alle note difficoltà
economiche delle famiglie italiane e all’aumento dei tassi di interesse.

 

I prezzi degli immobili sono troppo alti e gli
italiani quindi non comprano. Questi sono forti segnali di crisi, confermati
dal sensibile calo delle transazioni che dal 2006 registrano una flessione pari
al 4,6% per il settore residenziale, proprio quello che riguarda più da vicino
le famiglie italiane.

Il mercato immobiliare di certo ha evidenziato
un rallentamento che probabilmente continuerà nel 2009, si prevede che i prezzi
delle abitazioni caleranno, complice di tutto ciò il mercato dei mutui, dato
che banche e istituti di credito sono meno propensi a erogare mutui sia a tasso
fisso che variabile. I tassi sono calati, ma sono erogati con molta meno
facilità.

Anche gli immigrati comprano di meno, come gli
italiani dal lavoro precario, hanno risentito pesantemente della stretta delle
banche sul credito.

 

Negli ultimi mesi però i prezzi si stanno già
sgonfiando circa del 20% e probabilmente caleranno ancora del 6%, solo per i
prodotti davvero validi il ribasso sarà contenuto ma sono pochi.

Oltre a queste cifre, altri fenomeni però
animeranno il mercato immobiliare italiano nei prossimi mesi, come per esempio
sconti sui grandi immobili, problemi di abbondanza di nuove case nei centri più
piccoli, l’incremento del numero di case in affitto.

 

Tuttavia il calo dei prezzi dovrebbe favorire
la ripresa delle compravendite, così come la miglior efficienza dei gestionali
aziende immobiliari. La domanda, seppur in calo, resta comunque
abbastanza stabile. Oggi, in un periodo non proprio positivo di

congiuntura economica, gli immobili risultano
ancora un investimento conveniente rispetto ad altri settori del mercato. Non
bisogna mai dimenticare che il mercato ha un andamento ciclico, con il ribasso
dei prezzi più famiglie saranno indotte a comprare casa e in questo modo le
transazioni seppur lentamente aumenteranno nuovamente e il mercato immobiliare
uscirà dalla crisi.

 

 

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