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Milano, 15 settembre 2010 – Compuware, multinazionale leader nel mercato software e servizi per la gestione e il funzionamento ottimale delle applicazioni IT, annuncia oggi i risultati di una ricerca[1] che mette in luce come le grandi imprese in Europa perdano in media 600.000€ ogni anno per criticità legate alle performance di applicazioni web basate sul cloud, come siti e-commerce o altre applicazioni business su Internet.
Ecco quanto è emerso dalla ricerca:
· il 57% delle imprese dichiara di voler rallentare o addirittura rinunciare all’adozione di applicazioni cloud computing, almeno finché non siano in grado di risolvere le principali criticità di performance delle applicazioni.
Richard Stone, Cloud Computing Solutions Manager di Compuware spiega: “Fino a oggi le imprese hanno ampiamente investito in applicazioni cloud, come siti di e-commerce e strumenti di collaborazione online senza pensare realmente ai rischi nascosti per il business che derivano da performance scadenti. Sebbene le organizzazioni comprendano la flessibilità e i benefici economici del modello cloud, questo sondaggio ha mostrato la necessità di affrontare la gestione delle performance del cloud nel modo giusto prima di valutare un’ulteriore adozione. L’unico modo che le imprese hanno per restare sempre in contatto coi clienti, aumentare la confidenza e il profitto, è cambiare il loro approccio all’APM (application performance management) per far fronte agli attuali complessi ambienti IT”.
“Questa survey mette in luce come l’adozione del cloud sia sempre più difficile per preoccupazioni legate alle performance delle applicazioni. Ad ogni modo, ci sono segnali che questa fase può essere superata,” ha aggiunto Stone. “Innanzitutto, gli intervistati sono consapevoli che, per ottenere il massimo dalle applicazioni cloud, è necessaria una visione end-user. Inoltre, hanno dichiarato che i loro team sono in grado di negoziare SLA più orientati all’end-user, necessari per i servizi cloud. Le preoccupazioni sulla sicurezza sono ancora forti, ma è chiaro che una performance che funzioni ‘un giorno si un giorno no’ sia oggi sempre più un inibitore del business e che questo problema debba essere risolto presto. Il lato positivo è che gli intervistati sono consapevoli delle problematiche e si rendono conto che la end-user experience non può e non deve essere compromessa”.
[1] La ricerca è stata realizzata dalla società di ricerca Vanson Bourne per conto di Compuware su un panel di 300 responsabili IT in Europa di grandi imprese con più di 1.000 impiegati.
Tags: compuware
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