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Investimenti immobiliari sicuri nel 2010?

Come se non bastasse la tentacolare crisi finanziaria che non risparmia alcuna realtà imprenditoriale, verso la fine del 2009 sul settore si è abbattuta infatti una nuova tegola (tanto per restare in tema): la bolla finanziaria scoppiata a Dubai.

Va da sé che, di questi tempi, chi ha in animo di investire nel mattone ha più che mai il terrore di vederselo cadere in testa, con conseguente doloroso bernoccolo.

 

Diciamo subito che, come ovvio, comprare a scatola chiusa è sempre sbagliato.

 Tanto più se lo si fa in un mercato schizofrenico, soggetto a continue oscillazioni di prezzo e complicati intrecci di domanda e offerta, qual è quello immobiliare. Qualsiasi esperto consiglierà sempre di effettuare uno studio ben ponderato della fattispecie prima di passare all’azione. Al momento è superfluo dire che l’investimento su Dubai è sconsigliato.

 La società a capitale pubblico che controlla i principali investimenti immobiliari del paese (Dubai World) a fine novembre accusava debiti per 59 miliardi di dollari. Un disastro che, secondo gli analisti di Credit Suisse, poteva esporre il sistema delle banche del vecchio Continente fino a 40 miliardi di dollari. Gli Emirati Arabi non sono tanto forti da riuscire a mettere in ginocchio, da soli, l’economia mondiale, ma il crollo delle quotazioni degli immobili a Dubai è una triste realtà. Un calo del 50% nell’arco del solo 2009 che non può non dissuadere l’imprenditore lungimirante dall’investimento in quelle terre.

 

In linea generica, però, l’investimento nelle metropoli e nelle città ad alto richiamo turistico rimane ben riposto. Gli immobili costano di più ma rendono di più. Una regola che non può applicarsi laddove il degrado urbano e sociale è una realtà incipiente e compromettente, e qui torniamo al discorso dello studio responsabile che deve precedere l’acquisto. Chi investe in un’area che nel corso del tempo si è riqualificata, al contrario, beneficia di un grande guadagno. Naturalmente non è semplice prevedere se una zona è destinata a degradarsi o meno. Quando i primi effetti si presentano, tuttavia, tendono immediatamente a riflettersi sui prezzi immobiliari e devono rappresentare un campanello d’allarme che non si può ignorare. L’investimento immobiliare, da sempre, è particolarmente vantaggioso se l’immobile è occupato. Il prezzo di acquisto di una casa occupata è sempre inferiore rispetto ad una casa libera da inquilini. Ovviamente, ciò vale soltanto nel caso in cui non dovete beneficiare direttamente dell’immobile. Tuttavia, acquistare un immobile occupato espone al rischio di problemi sui pagamenti ed eventuali conseguenti pratiche di sfratto particolarmente laboriose ed estenuanti. Se percepite questo rischio come reale, ritiratevi.

E’ bene, infine, prendere visione del consuntivo delle spese condominiali e dei verbali di assemblea prima di mettere le mani su una casa. Ulteriori chiarimenti che potranno aiutarvi ad effettuare una ricerca meticolosa sulla redditività dell’affare nel quale starete per imbarcarvi. Difendersi dalla crisi, facendo impresa responsabile, si può.

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