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Le torri di raffreddamento: scambi di calore

Al giorno d’oggi il principio
della trasmissione del calore viene utilizzato, in maniera scientificamente e
tecnologicamente più raffinata, nello scambiatore
di calore
e nelle torri di raffreddamento, che grazie ai ricambi torri si
mantengono sempre in funzione, sfruttando un trasferimento di massa
evaporativo, quindi l’acqua cede parte della sua energia all’aria, abbassando
conseguentemente la sua temperatura.

I calidari e i tepidari delle
terme romane invece mettevano in atto il principio dello scambio di calore
grazie alle suspensure, che erano dei pilastri di circa mezzo metro su cui
poggiava il pavimento, che veniva riscaldato dall’aria sottostante che circolava
grazie allo spazio creato dalle suspensure e che usciva da un forno, il
praefurnium.

La suspensura quindi era un
antenato dei moderni scambiatori di calore, da cui provengono gli attuali scambiatori
ad aria; nel caso delle suspensure che venivano costruite nelle terme
romane e in alcune ville, la rigenerazione scambiatori era determinata semplicemente
dall’alimentazione del forno che serviva a riscaldare l’aria necessaria a
generare il meccanismo di riscaldamento.

Per permettere all’aria di
circolare liberamente negli scambiatori moderni è necessario effettuare una pulizia
scambiatori regolare: i tubi devono essere liberi da eventuali residui per
evitare di limitare il passaggio dell’aria che, circolando, permette lo scambio
di energia termica. Le torri di
raffreddamento sono anch’esse degli scambiatori di calore: il loro
funzionamento segue il principio dello scambio di calore tra gas e liquidi, per
cui l’acqua che entra ad una data temperatura la modificherà in seguito
all’incontro con il gas (che può essere vapore acqueo), arrivando all’uscita
con una temperatura più bassa. Lo scambio avviene con l’utilizzo di ventole,
che spingono l’aria all’incontro con l’acqua, anche se ciò può avvenire anche
senza le ventole, nel caso delle torri più grandi, che sono in grado di sfruttare
l’evaporazione dell’acqua stessa risparmiando così energia, ma la conformazione
fisica delle torri dovrà permetterlo: dovranno quindi essere verticali perché
gas e liquidi possano incontrarsi nei loro rispettivi tragitti.

Per poter funzionare a dovere, le
torri di raffreddamento hanno bisogno che l’aria non sia satura in vapore
acqueo: ad esempio, possono avere delle difficoltà di funzionamento in un
giorno di pioggia, perché l’aria è già satura e lo scambio tra gas e liquidi
non è quindi possibile. Gioca tutto sullo stato dell’aria, che più è secca più
può scambiare calore con l’acqua e farle perdere quindi temperatura; le torri
di raffreddamento sono un esempio di sfruttamento delle leggi fisiche della
natura nei prodotti dell’industria per arrivare allo scopo, come in realtà ce
ne sono tanti: si pensi, ad esempio, ai termosifoni, che sfruttano anch’essi lo
scambio di calore tra l’interno del tubo dove circola l’acqua e l’esterno.
L’acqua fredda infatti viene riscaldata alla base e, calda, sale verso l’alto, come
accade all’acqua che bolle nella pentola, che si riscalda in basso, vicino al
fuoco, sale verso l’alto, si raffredda e scende di nuovo, circolando in questo
modo finché la fonte di calore rimane accesa.

 

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