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Il processo della sabbiatura con il mais

La maggior parte di noi ignora completamente che la sabbiatura non è solamente il trattamento operato in medicina per il benessere fisico tramite la copertura di parti del corpo doloranti con sabbia calda; bensì la sabbiatura è anche un processo meccanico industriale. Il quale è impiegato per togliere la vernice o la tinteggiatura dalle parti metalliche, per il restauro, e la riverniciatura di motocicli, per pulire legno e travi da calcinacci, per togliere la patina dal legno, per far risaltare le venature su una superficie di legno appena intagliata.

In particolare la sabbiatura può essere compiuta su qualsiasi tipo di materiale: legno, vetroresina, plastica, alluminio, acciaio e tutti i materiali metallici in genere, ghisa, ceramica, pietra e anche marmi. Gli impianti sabbiatura, attraverso l’utilizzo di un getto di sabbia modificano la superficie di un materiale. Tale procedimento si divide in tre fasi: la prima chiamata anche spolverata implica la trasformazione della superficie in un colore non uniforme e liscio, la fase commerciale, dove la superficie è pulita e uniforme; la fase tre o incisione dove la parte trattata presenta diverse incisioni.

Il getto di sabbia utilizzato è prodotto tramite l’utilizzo di un compressore, una sabbiatrice e un ugello. La pressione esercitata all’interno del compressore per generare il getto d’aria calda non è molto alta, la portata elevata è invece elemento fondamentale. La sabbiatrice immette sabbia nel getto d’aria; l’ugello ha di solito la forma di una pistola che convoglia il getto. La miscela che ne risulta è altamente abrasiva; per questo la sabbiatura è un processo molto pericoloso perché, data l’alta potenza del getto, la graniglia può incastrarsi sotto la pelle provocando gravi infezioni e lesioni.

Innanzitutto la superficie da trattare con sabbiatura deve essere completamente pulita, grazie alla forza d’impatto i granelli rimuovono lo strato da eliminare trasformandolo in polvere la quale è prodotta in alta concentrazione tanto da arrivare a formare una cortina molto densa; per questo solitamente si utilizza il metodo della sabbiatura ad acqua, anche se comporta una serie di svantaggi come la creazione di fanghiglia sulla superficie e nel luogo di lavoro.

Durante il processo di sabbiatura gli oggetti da levigare sono sottoposti a un aumento di temperatura, ma in genere è un processo molto veloce, tutto poi dipende dalla grandezza della superficie da sabbiare e dallo strato da eliminare.

I granuli di sabbia utilizzati per il processo di sabbiatura, sono finissimi dell’ordine di grandezza del micron, ma possono anche essere impiegati grani di derivazione animale o vegetale, come quelli ottenuti dalla lavorazione del mais che non provocano polveri tossiche durante la lavorazione per una sabbiatura ecologica. Questo tipo di grano permette di essere riutilizzato perché al momento dell’impatto non si frantuma ed essendo in un certo modo elastico non c’è il rischio che provochi danni alla superficie trattata come invece può accadere con la graniglia tradizionale.

Una curiosità, la sabbiatura è un metodo utilizzato per cancellare i dati contenuti in hard disk e cd-rom; per esempio anche le banche eseguono periodiche sabbiature dei cd che registrano le diverse operazioni finanziarie.

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