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Mutuo prima casa, quali le agevolazioni

La disciplina in materia di oneri fiscali per la prima casa.
Comprare la prima casa è tradizionalmente il sogno di ogni giovane coppia o single che si appresta a lasciare il “nido” dei genitori per vivere da solo: un momento difficile ma entusiasmante, forse una delle prime scelte davvero importanti per la responsabilità che porta, con i mutui da pagarsi in più anni, anche sul proprio futuro.
Preoccupazioni che vengono minimizzate di fronte alla prospettiva di scegliersi proprio l’appartamento dei propri sogni o magari la villetta con ampio giardino in periferia, da modellare e arredare secondo il proprio gusto fino a sentirla davvero a propria immagine e somiglianza. Quello della prima casa è un diritto riconosciuto anche dalle leggi dello Stato italiano, che infatti prevede agevolazioni per un mutuo prima casa, con detrazioni e tariffe forfettarie che rendono meno oneroso quello che è già un esborso molto significativo, soprattutto in tempi di crisi, con le banche poco disposte ad accordare prestiti di importo troppo alto o a situazioni traballanti.

  • Il tasso agevolato

Il primo vantaggio in termini di agevolazioni per il mutuo prima casa è naturalmente quello del tasso agevolato, che permette di applicare aliquote più basse per le imposte indirette. In altre parole, le tasse che devono essere versate da chi contrae il mutuo allo Stato, non sono pari a quelle relative agli altri mutui e quindi al 2%, ma sono solo lo 0,25% del valore del bene casa; c’è da ricordare che “agevolato” non sempre viene considerato un termine prettamente tecnico e quindi le banche possono considerare “agevolati” altri mutui che propongono dilazioni nel pagamento di rate o altro.

  • Detraibilità e fondi speciali

Altre agevolazioni fiscali per il mutuo prima casa sono quelle che riguardano la detraibilità dall’imposta sul reddito degli interessi e oneri accessori fino a un massimo del 19%. Inoltre è stato istituito un Fondo per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa, rivolto soprattutto ai lavoratori precari, con contratti di lavoro atipici o a tempo determinato: i destinatari sono le giovani coppie coniugate o i nuclei familiari con figli minori, anche monogenitoriali. L’età massima dev’essere di 35 anni, il reddito ISEE non superiore ai 35.000 euro (massimo 50% da lavoro a tempo indeterminato) e non bisogna essere proprietari di altri immobili.

  • Forfait e altre agevolazioni

Esistono infine altre agevolazioni acquistando la prima casa che riguardano l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria, l’imposta catastale e l’imposta sul valore aggiunto, ovvero l’IVA. Acquistando da privato, l’imposta di registro è pari al 3% (invece del 7% per le non prima casa), mentre le imposte ipotecaria e catastale sono forfettariamente pari a 168 euro (invece rispettivamente del 2% e dell’1% per i mutui seconda casa e oltre). Acquistando da impresa il regime è simile, l’unica differenza è relativa all’IVA che è del 4% per gli immobili non di lusso invece del 10% di regola negli altri casi.

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