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«Più infrastrutture per crescere Noi? Assumeremo 2.500 persone»

Pietro Salini, amministratore delegato della Salini-Impregilo, la prima azienda nel settore delle infrastrutture del nostro Paese e una delle leader a livello mondiale, in un’ intervista rilasciata al Corriere della Sera parla del lancio di una campagna assunzioni di 15 mila persone nel mondo nei prossimi tre anni e di queste 2.500 in Italia nei prossimi dodici mesi e 100 giovani ingegneri neolaureati nei prossimi tre mesi. Oltre a questo un programma pluriennale di tutoring di 100 talenti in Italia e 400 all’estero, ogni anno, che verranno seguiti sin dall’inizio dei propri studi.

Di seguito un estratto dell’intervista fatta a Pietro Salini

Un annuncio che fa piacere, ma l’orizzonte non appare roseo, piuttosto plumbeo e non solo perché piove…
«Proprio perché piove invece di essere concentrati su un Paese piegato e messo in ginocchio dovremmo tutti pensare a investire, a evitare che fatti tragici accadano ancora e risolverli in maniera definitiva».

Di investimenti se ne vedono pochi in giro .
«Il mio vuole essere un messaggio di ottimismo. Abbiamo bisogno di una crescita più forte, ma il Paese non si è fermato. Provvedimenti come lo Sblocca Italia, la Legge di Stabilità, la riapertura dei cantieri sono un fatto concreto». Il governo, Renzi, vi ha dato una mano quindi?
«Credo che il governo abbia capito che sono le infrastrutture a creare e spingere l’occupazione. Avere come obiettivo di mobilizzare il 2% del Pil, qualcosa come 36 miliardi di euro, in opere importanti per il Paese avrà riflessi significativi per stimolare ripresa e occupazione».

Non ci sono molti suoi colleghi imprenditori a dirlo.
«E’ vero che molti sono orientati ai costi, a tagliare. Se permette quella è la parte più facile. Tagliare, spegnere la luce e lavorare al buio può anche far risparmiare nell’immediato, ma difficilmente si riesce a capire cosa si faccia e che cosa si produca. Intendo dire che il bilancio si fa tenendo a bada i costi ma anche ponendosi il problema di come aumentare i ricavi e lì che abbiamo margini significativi di crescita».

«No. Nel nostro caso eravamo troppo grandi per un’associazione come l’Ance che tiene assieme imprese con interessi e esigenze diverse. Confindustria può avere ancora un ruolo. Ma è chiaro che si tratta di associazioni che tutte dovranno ripensarsi se vogliono ancora contare». Certo per voi è più facile siete leader in Italia e tra i pochi player globali nelle infrastrutture…
«Non lo eravamo quando abbiamo iniziato questo percorso. E quando abbiamo cominciato a pensare di mettere assieme Salini e Impregilo c’era ancora Gheddafi e le primavere arabe sarebbero esplose in quei mesi. Nessuno pensava che dopo la crisi del 2008 ci sarebbe stata un’altra recessione. Eppure siamo arrivati qui, tramite un’operazione trasparente e di mercato, con un’offerta pubblica d’acquisto. Da gennaio siamo operativi. Le do qualche cifra per delineare l’evoluzione: 146 milioni di vendite nel 2001, 4,3 miliardi nel 2014, 7 entro il 2017».

http://www.corriere.it/economia/14_novembre_12/piu-infrastrutture-crescere-noi-assumeremo-2500-persone-fedb604a-6a48-11e4-bebe-52d388825827.shtml

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