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Sabato 20 febbraio, a Cascina Ovi “Menù Speciale Degustazione”

Cascina Ovi attende i gourmand di Segrate e dintorni per una cena-degustazione a menù fisso. L’appuntamento è per sabato sera, 20 febbraio, in via Olgia 11 a Segrate (Milano).

Un appuntamento speciale ed esclusivo, solo su prenotazione. Si inizia con l’aperitivo di benvenuto, con bollicine; si prosegue con gli antipasti “crudo che passione”: tartare di tonno, gambero rosso di Mazara, ostrica Kis Marine, scampo di Sicilia, tris di carpacci (quegli antipasti che, recentemente, la Guida Ristoranti 2016 ha definito “fiabeschi”); si prosegue con una parmentier profumata al timo con vongole sfumate alla vernaccia; secondo: filetto di tonno in crosta di pistacchio; dessert e caffè.

“Abbiamo messo a punto un menù in grado di stuzzicare i palati dai gusti più diversi”, ha dichiarato Francesco Rizzo, socio titolare di Cascina Ovi. Sabato si alterneranno sapori di mare dai timbri più diversi, senza dimenticare l’equilibrio e la coerenza tra le varie tipologie di portate”.

Il menù è proposto a 45 euro, bevande escluse, per almeno due persone.

Due sale, oltre 140 coperti, un’antica cantina e una splendida cucina a vista: cascina Ovi è ideale per un pranzo business, per una cena a base di pesce, per un momento conviviale tra amici o per una romantica serata a lume di candela. Il ristorante propone straordinari piatti di mare, mentre l’osteria offre il meglio della tradizione di terra. La cantina di Cascina Ovi propone il meglio dell’enologia italiana. Gli chef di Cascina Ovi amano la cucina, vi si dedicano con passione e vi si approcciano come a un’arte. Tutto ciò si riflette nei piatti di Cascina Ovi: la cucina di carne e di pesce rispecchia la tradizione italiana. Così come, un tempo, i piatti si assaporavano già dal momento della loro preparazione, alla stessa maniera dalla sala di Cascina Ovi è possibile ammirare gli chef all’opera, mentre si destreggiano tra padelle e forchettoni. Le pietanze si trasformano e si animano nelle mani, sapienti e fantasiose, di questi artisti della cucina; i profumi si riversano nella sala: il piacere dei piatti si gusta al palato, certo, ma anche con la vista e con l’olfatto; a Cascina Ovi sono convinti, inoltre, che la qualità dei prodotti migliori, di materie prime scelte, sia la condizione indispensabile per creare piatti di livello. Tutto questo significa “riscoprire gli antichi sapori”.

La prima menzione di Cascina Ovi risale al XIV secolo: era il 1346 e, negli Statuti delle strade e acque del Contado di Milano emanati quell’anno dal Comune, si legge: “Tra li burghi, lochi, cassine, molini e case de li religiosi del contado di Milano [vi sono anche] le Cassine de Ove de la Pieva de Segrà”, ovvero le Cascine degli Ovi inferiore e superiore. Durante la sua storia lunga secoli, Cascina Ovi è stata proprietà, tra gli altri, dell’Ospedale del Brolo (XIV secolo), della Scuola delle Quattro Marie (XIV secolo), del cardinal Giovanni Paolo della Chiesa (XVI secolo). Oggi, dopo un sapiente recupero, la cascina è diventata “il teatro” di questo ristorante, custode degli antichi sapori.

Dal mese scorso, Cascina Ovi ha inoltre lanciato una nuova formula per il pranzo di lavoro. Presso l’Osteria sarà possibile pranzare con formula buffet a 14 euro tutto incluso, mentre presso il Ristorante sono disponibili diversi menù degustazione a partire da 25 euro (coperto, acqua e caffè inclusi).

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