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“La SEO è morta”, ma Matt Cutts non l’ha mai detto!

Girovagando su internet nei giorni scorsi ho letto un post di ReadWriteWeb, dal titolo “Google’s Matt Cutts: Good Content Trumps SEO” (traducibile come “I Buoni Contenuti Battono la SEO”). L’articolo risultava molto interessante ma nella parte finale lo stesso autore Matts Cutts, sicuramente non l’ultimo bellimbusto SEO in materia, ha scritto una frase che ha scatenato la critica nel mondo della SEO: “quindi, se stai pianificando il bilancio del 2012, pensaci 2 volte prima di assumere un SEO e piuttosto trovati un esperto in contenuti”. La critica, per chiari motivi, faceva pensare ed ha portato alla conclusione che per Joe Brockmeier la SEO era morta. In realtà l’autore non l’ha mai detto. Sicuramente il mix migliore è creare un sito con contenuti originali e di grande qualità. Utilizzare i social network per la diffusione delle informazioni (Facebook e Twitter sicuramente) e associare anche un SEO per puntare su parole chiavi di nicchia per la propria attività. La SEO fa parte del mix ideale per avere il successo. Non è un discorso di priorità ma bensì di un insieme di operazioni che portano ad un obiettivo comune. Di fatto i motori di ricerca, per la stragrande maggioranza dei siti presenti su Internet, sono ancora la prima fonte di traffico, incidendo spesso per almeno il 75% delle visite se non di più. Ma in fin dei conti, Matts Cutts che non è l’ultimo in materia ha davvero detto che la SEO è morta? Assolutamente no.
Matts alla domanda secondo lui se Google favorisca da un lato chi applica le “best practice” SEO e penalizzi dall’altro coloro che sono tecnicamente delle schiappe ma hanno contenuti fantastici, e lui ha risposto così: “solo perché qualcuno non è un esperto seo, non significa che non produca buoni contenuti. E innanzitutto Google si preoccupa di mostrare cose che piaccono alla gente, di mettere i contenuti buoni di fronte a loro”. e continuando: “naturalmente, se hai la possibilità di investire un po’ di tempo per fare in modo che il contenuto sia accessibile, utile, e tutte quelle cose, assolutamente può aiutare“. Quindi anche per Matts sacrosanto risulta il mix tra SEO e buoni contenuti. D’altronde anche Google ha rilasciato nel 2008 una guida poi aggiornata nel 2010 nella quale da dei consigli per migliorare l’indicizzazione sul motore di ricerca e tra gli altri scrive: “Seguire queste raccomandazioni aiuterà i motori di ricerca a scansionare ed indicizzare meglio i vostri contenuti ” e anche “queste modifiche possono sembrare dei semplici aggiustamenti; insieme ad altre ottimizzazioni, tuttavia, possono avere un impatto significativo sul modo in cui gli utenti utilizzano il sito e sulla sua presenza nei motori di ricerca“. Possiamo quindi riassumere dicendo che un copywriter deve masticarne anche di seo perchè è sicuramente meglio che assumerne uno bravo solo a scrivere. Le figure di copywriter e SEO (Search engine optimization) devono camminare di pari passo ed essere inglobate in un unica figura professionale per un prosionamento nei motori di ricerca vincente. Interessante sarà vedere nei prossimi mesi come risponderà Google con i suoi algoritmi e in particolare con Panda e Pinguin.

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