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Come cominciare per realizzare un sito web

Hai scoperto la rete, praticamente ci vivi dentro. Ora vuoi farti un sito. Da dove si parte?
Il web è un mondo meraviglioso, tramite il quale hai scoperto la possibilità di informarti, conoscere gente, raccogliere materiale. Ma la prima cosa che ti viene voglia di fare, quando ti avvicini al mondo di Internet è proprio l’esigenza di essere presente, di avere anche tu un tuo spazio, una tua piccola casa, qualcosa che serva per proiettarti in tutti i sensi all’interno di questo grande mondo. Sia che tu voglia realizzare un sito personale, in cui raccontare te stesso, sia che tu abbia deciso di imbarcarti nell’avventura di un sito collegato alla tua attività o a un tuo progetto, è necessario apprendere qualche nozione di base sul funzionamento dei web e sulla terminologia che sta alla base di questo mondo.
Come viaggiano i pacchetti
Le informazioni su internet viaggiano a “pacchetti” spostandosi tra un nodo e l’altro della rete tramite strade sempre diverse. Ogni azione svolta sul web genera una serie di “domande” e “risposte” tra client e server che in frazioni di secondo servono a indirizzare l’invio delle informazioni e, di fatto, determinano ciò che verrà visualizzato sullo schermo del nostro PC.
Questi meccanismi di comunicazione sono regolati dai protocolli, che non sono altro che un insieme di convenzioni condivise che dal livello più basso (TCP-IP) al più alto (HTTP) permettono a questi meccanismi di funzionare.
Cosa vede l’utente
Tutto il meccanismo, in ogni caso, è finalizzato a fare in modo che l’utente possa visualizzare i siti sul proprio computer, interagire con essi e far “muovere” la ragnatela.
Di fatto la qualità dell’esperienza dell’utente sul tuo sito dipenderà da molteplici fattori: in primo luogo dal modo in cui sarà progettato e strutturato il tuo sito Internet, in secondo luogo dal sistema con cui lui lo visualizzerà. Il browser, infatti, è un elemento attivo nel determinare la visualizzazione di un sito: è il programma che “legge” il codice e lo interpreta per poi renderizzarlo a video. In un mondo in movimento continuo come quello della rete, inutile dire che gli standard sono pieni di eccezioni che possono rendere a volte parecchio differenti le modalità di visualizzazione di uno stesso codice. È bene, quindi, che fin dal principio inizi a familiarizzare con queste differenze, considerando che lo scopo ultimo del nostro lavoro è comunque l’esperienza dell’utente-navigatore.
L’architettura del web
Il Web, come richiama la parola inglese, è un’immensa ragnatela di computer e collegamenti.
Sicuramente avrai sentito dire un milione di volte che web significa ragnatela e che il termine deriva dal fatto che il WWW è composto da una serie di risorse (pagine web, immagini, oggetti ipermediali) in qualche modo collegati tra di loro tramite link (collegamenti ipertestuali). Senza addentrarci in particolari eccessivamente tecnici possiamo dire che questo immenso ipertesto funziona grazie a un meccanismo di indirizzamento che permette, in modo gerarchico, di identificare ogni singola risorsa on line. Questo meccanismo si basa sulle URL (Uniform Resource Identifier) ossia indirizzi univoci di ogni risorsa in rete.
Ad esempio: http://www.virgilio.it/ index.htm
La URL è un sistema di indirizzamento che permette di identificare ogni singola risorsa, di qualunque tipo essa sia, arrivando eventualmente fino all’identificazione di una porzione interna al file: definisce, infatti, da sinistra verso destra: il protocollo di comunicazione, il dominio internet, il nome del file ed eventualmente anche un bookmark al suo interno.

Il sito di riferimento per tutte le tecnologie legate al web è quello del W3 Consortium, http://vvww.w3.org
Il funzionamento delle URLI e dell’architettura del web è illustrato in ‘Architecture of the World Wide Web, Volume I” all’url http://www.w3 org/TR/ webarch/.

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