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Una cuffia per proteggere il cuoio capelluto dei soggetti che devono sottoporsi a chemioterapia è sicuramente qualcosa di eccezionale che potrebbe diventare un ausilio medico importantissimo. Ecco, dunque, un altro dei prodotti molto significativo, a marchio Lydda Wear. Si tratta di un’innovativa protezione, non ancora in vendita come categoria medica di classe 1 (in quanto ancora in fase di test scientifici), ma che ha già dato ottimi risultati a chi l’ha utilizzata durante la somministrazione della cura per il cancro. La perdita dei capelli può rappresentare un duro colpo per i pazienti oncologici, soprattutto per le donne. L’opportunità di potersi proteggere e di rallentare o addirittura eliminare questa spiacevole conseguenza della chemioterapia rappresenta una conquista importante che potrebbe diventare, di qui a breve, una prescrizione medica . Mentre la scienza sta ancora valutando con i test di rito, i risultati e le testimonianze raccolte sull’efficacia di questo strumento sono molto positivi ed in molti Paesi del Nord Europa è diventato uno strumento di utilizzo comune, durante il ciclo della terapia chimica. Il laboratorio di Lydda Wear ha progettato, quindi, un sua versione di questo rivoluzionario prodotto, realizzato grazie ad un’attenta attività di ricerca e di documentazione che è diventato, in breve tempo, uno degli oggetti per la protezione più venduti e ci sono fior di testimonianze che ne hanno consacrato l’utilità e l’importanza. L’Azienda è fiera di sottolineare che la cuffia refrigerata per chemioterapia Lydda Wear ha un potere di raffreddamento e una durata molto superiore agli altri prodotti refrigeranti presenti in commercio, circa il 50% in più!! La missione di Lydda Wear infatti, oltre alla realizzazione di abiti ed accessori per facilitare la vita di chi è diversamente abile, è anche quella di rendere psicologicamente meno traumatico l’impatto con malattie come il tumore, cercando di creare oggetti di protezione per chi deve sottoporsi a terapie aggressive. “Molti studi medici hanno dimostrato che l’ipotermia del cuoio capelluto riduce in maniera considerevole ed efficace la caduta dei capelli delle persone sottoposte a chemioterapia. Soprattutto nei trattamenti con Doxorubicin – si legge nella descrizione del prodotto nel sito della Casa produttrice – si verifica un’alopecia minima se non del tutto assente, e l’utilizzo della cuffia refrigerante si dimostra efficace anche durante l’utilizzo di farmaci come Cyclophosphamide, Cisplatin, Belomycin, Fluorouracil, Methotrexate, Vincristine, Placlitaxel. L’azione refrigerante della cuffia diminuisce la temperatura del cuoio capelluto in modo omogeneo, agendo da vasocostrittore e preservando il bulbo pilifero in modo da evitare la caduta dei capelli. Fin dagli anni ’80 presso il Reparto di Oncologia Medica dell’Ospedale S.Giovanni di Torino furono eseguiti i primi studi sull’effetto della cuffia ipotermica durante i trattamenti chemioterapici a base di Doxorubicin. Gli studi proseguono poi in Svezia, Finlandia ed in Olanda nel 2003, 2007 ed anche recentissimamente in Canada nel 2009 ed ancora in Filandia nel 2010ed infine in Olanda nel 2011. Ad oggi questo trattamento viene comunemente indicato per contrastare la caduta dei capelli, nei vari Centri oncologici Italiani. Ad oggi questo trattamento viene comunemente indicato per contrastare la caduta dei capelli, nei vari Centri oncologici Italiani. La cuffia (una volta attivata e mantenuta nel congelatore) deve essere indossata 10 minuti prima della terapia e durante la stessa, ed infine mantenuta ancora per circa 15 minuti dopo il termine affinché ritorni alla temperatura ambiente. Se la terapia durerà più di 30/40 minuti si consiglia di conservarne una di riserva in una busta refrigerata ed indossarla non appena la prima perde di efficacia. Lydda Wear consiglia, prima di utilizzare la cuffia refrigerante durante la chemioterapia, di parlarne con il medico curante , affinché possa intervenire, soprattutto nei periodi invernali, in caso di eventuali controindicazioni che potrebbero causare malattie da raffreddamento. Il materiale refrigerante è costituito da una sostanza in forma cristallina contenuta in appositi spazi tubolari ricreati all’interno della cuffia stessa. I cristalli devono essere trasformati in forma gel per poter svolgere la propria funzione refrigerante”. Per maggiori dettagli e le istruzioni per l’uso collegarsi al seguente link http://www.lyddawear.com/cat182.php?n=1 . Questo strumento sta attirando l’attenzione di sempre più pazienti che, colpiti da patologie oncologiche, sono terrorizzati dagli effetti della chemio e radioterapia sui capelli. La possibilità che questo non si verifichi dà loro una marcia più nell’affrontare il lungo percorso di guarigione (quando possibile) da quello che è considerato il male del secolo.
Tags: chemioterapia, cuffia protettiva, oncologia, tumori
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