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Naturopatia: correlazione tra tossinemia ed energia vitale

Una Energia Vitale ottimale è in grado di mantenere in perfetto equilibrio tutte le parti che compongono il corpo, a partire dalle cellule sino all’integrità globale dell’essere. Un grado ottimale dell’E.V. permette di eliminare le tossine endogene che l’organismo produce nei processi metabolici. Quindi i cataboliti non devono essere considerati quali elementi negativi e ammalanti, ma il risultato dei naturali processi organici. Inoltre l’alto livello di E.V. permette di contrastare l’intossicazione esogena dovuta all’ambiente e a sporadici errori alimentari.

Se si instaura una intossicazione (tossiemia) che non si riesce a superare nell’arco di alcuni giorni, è necessario ricorrere a sistemi di recupero, che devono risultare non invasivi e naturali. Le procedure da attuare dipendono dal livello di conoscenza del naturopata: tanto più sarà globale e multidisciplinare, tanto più facile sarà il raggiungimento dell’obiettivo.
Nell’affrontare i problemi d’intervento, è fondamentale l’esperienza acquisita e lo stabilire il confine del contesto condizionante nel quale l’esperienza è maturata. Ovvero, bisogna tener conto anche del rischio di fossilizzarsi su risultati prediagnostici, i quali, più che la reale situazione dell’assistito, indicano il grado di condizionamento formativo che nell’iter didattico è stato importato, suggerendo che è molto meglio sbagliare con la propria testa: il percorso formativo è terminato, ma sarà l’esperienza a decidere le sorti di un buon naturopata.

Per ripristinare un equilibrato stato di salute, non basta rivedere l’alimentazione, eliminare i vizi e le abitudini malsane; bisogna sempre accompagnare i processi revisori con pratiche mentali. Gli stimoli di tipo sociale possono essere causa di stress. Un dispiacere, un insulto, una gelosia, creano reazioni psichiche prima e biochimiche poi, tali da instaurare l’ansia, lo stress e la depressione. Anche delle emozioni indotte, come ad esempio l’assistere ad un film o ad una rappresentazione carica di emozioni, possono indurre stati di stress momentanei. Altre volte una situazione passeggera indotta, può rimuovere delle azioni interiori psichiche latenti e rinnovare uno stato esogeno.

Così, dopo aver assistito ad un film, il soggetto accuserà per alcune ore o giorni (con un’attività onirica particolarmente carica di simboli) uno stato di stress che apparentemente svanisce con il tempo. Tra le principali emozioni da stress, troviamo la gelosia, l’odio e il rancore, che, per reazione, portano alla sofferenza, all’angoscia, e in alcuni casi al pensiero di uccidere il soggetto ritenuto colpevole di questo stato. Teniamo però conto che lo stato emozionale fa comunque parte dell’attività psichica dell’uomo. Ogni azione è il risultato di una gratificazione o penalizzazione, ambedue utili alla psiche per creare lo stato di scelta, di discernimento, che spinge alla conoscenza.

Quindi, come suggerisce la naturopatia, un giusto equilibrio di stressori positivi e negativi è di normale amministrazione. Quando però una situazione estremamente spiacevole o piacevole si instaura con violenza, l’equilibrio si rompe e subentra una risposta di tipo paradossico, che porta ad una instabilità psichica di tipo allarmante.

La comodità di risolvere tutto e subito tramite il farmaco di sintesi è pur sempre allettante.
Purtroppo, sovente, tale procedere porta ad eliminare o attenuare i sintomi, ma non ad eliminare le cause. Ogni scelta salutistica richiede una presa di responsabilità: chi soffre dev’essere considerato come un bambino che dev’essere accudito, sorvegliato e guidato.
Il naturopata diventa il “custode” della sofferenza, e in primo luogo deve agire non allettando il proprio assistito con immediate facili soluzioni, ma presentando un percorso riarmonizzante scevro di controindicazioni. Gli interventi disintossicanti non naturali, non sono mal tollerati dall’organismo, ovvero “fanno bene da una parte e male da un’altra”; ancor più quando ci si prefigge di allontanare le sostanze tossiche dal corpo, ricorrendo ad altre che in qualche misura lo sono altrettanto.

Quando sembra che tutto sia perduto e che non vi siano possibilità di ritornare al precedente stato di benessere, è possibile attingere alle ultime risorse che, se ben dosate, possono ribaltare totalmente la situazione. I problemi delle persone gravemente malate, richiedono risposte globali, efficaci e radicali. E’ solo una revisione totale dello stile di vita a permettere, quando è ancora possibile, un recupero della salute. La scelta di cosa fare e come farlo è un rompicapo non facile da risolvere.

Linea guida e protocolli d’intervento servono a nulla, o a poco, quando una persona è seriamente danneggiata nella sua integrità psico-fisica; bisogna trovare soluzioni che risultano di primo acchito impensabili. L’importante è che la scelta sia frutto di una sostanziale revisione del vivere, del pensare e dell’amare; e che parta dalla presa di coscienza motivata e consapevole dell’importanza del radicale cambiamento. E’ difficile attuare una tale revisione, ma non impossibile, e non meraviglia, in tale contesto, che sovente si senta parlare di miracolo.

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