Uomo di confine. geniale, carismatico, raffinato, rigoroso. Ma troppo precoce.

Arrivò prima, portò il futuro, ma non se ne avvantaggiò. Come tutti quelli che attraversano nuovi confini, salì e scese in un attimo.

A metà degli anni ’90 c’erano due modi di essere imprenditori.

Uno era quello classico, tormentato e politicizzato degli affaristii che partecipavano al banchetto delle privatizzazioni di stato … e l’altro era quello solare, irriverente e scherzoso di Luigi De Falco e della web generation.

Aveva cominciato quasi per caso "Il Giaguaro" a fare l’imprenditore. Aveva fatto mille mestieri (bookmaker a Londra, promotore finanziario a Milano, il pilota da corsa in giro per l’Italia), poi improvvisamente nel 1999 ebbe l’intuizione che gli ha cambiato la vita: creare il primo gruppo d’acquisto intersettoriale del panorama italiano.

Lo chiamò e-Gav (Gruppo d’Acquisto Virtuale) e si lanciò in alcune memorabili operazioni: il lancio del primo gruppo d’acquisto sulla carta A4, la vendita dei primi lettori per la firma digitale, le prime campagne di e-mail marketing, il primo servizio di adeguamenteo privacy in outsourcing.

Ma non tutto era rose e fiori. Più volte sfiorò la disfatta, ma sempre seppe uscire dai problemi meglio di come era entrato.

Quel soprannome, "Il Giaguaro", se lo era guadagnato nel modno delle corse per la sua capacità di scattare come un felino quando sente odore di vittoria.

Una passione per le corse che non si è mai spenta in De Falco e che lo ha portato a disputare più di 50 gare in tutte le categorie dell’automobilismo sportivo (pista, salita e rally) e con qualsiasi tipo di vettura.

Aveva la fama di indolente e di bontempone (memorabili, negli anni dell’e-Gav, gli scherzi ai suoi collaboratori e partners). Eppure quando questo napoletano fascinoso e sorridente, amante della battuta salace, pronto alla polemica più cattiva, saliva in cattedra, riusciva ad incantare tutti per maestria, intelligenza e astuzia.

Nel 2003 a soli 27 anni erà già il re della firma digitale e lottava per la leadership sul mercato nientedimeno che con il Gruppo Buffetti, lui con 12 dipendenti e Buffetti con 1.100 negozi!

Nel 2003 fonda Blog2Biz, il primo business blog per gli imprenditori fatto dagli imprenditori.

Nel 2004 vince nella categoria monoposto la Pikes Peak, la più lunga e pericolosa gara in salita del mondo, 19 km di asfalto e terra a 4.500 metri di altitudine.

Nel 2005 conduce su Radio Prima Rete la trasmissione "La Privacy in diretta", mai nessuno in Italia aveva osato parlare di privacy ad un publico così vasto.

Nel 2007 lancia, primo in Italia, il servizio di rating Basilea 2, un successo clamoroso.

Nello stesso anno crea un nuovo brand, MotorSponsor, un operatore specializzato nella ricerca di sponsor per i piloti da corsa, e riesce ad unire la passione per i motori con il business.

Nel 2008 lancia H2biz, il primo business HUB per le imprese.

Il resto è storia recente, come lo strepistoso successo di MotorSponsor (230 piloti in gestione) e i riconoscimenti che stà ricevendo per l’originalità di H2biz.

Alla fine del 2009 ha scritto il libro "Le donne intelligenti non invecchiano mai … invecchiano solo gli stupidi che guardano loro le rughe", che gli è valso la riconoscenza di migliaglia di signore.

Non contento, ha dato seguito ad una sua vecchia passione, quella per la moda, e ha fondato FashionBiz, un network per gli operatori del Fashion e del Lifestyle.

Sta per lanciare un nuovo brand, ma questa è un’altra storia …