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Ancora prima della televisione, è stata la radio a rivoluzionare lo stile di vita della popolazione dei paesi sviluppati. Mentre prima si viveva nel proprio microcosmo costituito dalla famiglia, dal lavoro, dal vicinato, e solo pochi privilegiati potevano conoscere le notizie e gli avvenimenti che riguardavano zone oltre i confini della città o del paese, la radio ha permesso il primo vero contatto con il mondo. E il discorso può essere esteso anche alla musica, che era fruita solo dal vivo, e solo in occasioni speciali; con la radio invece è riuscita a penetrare in tutte le case, sempre diversa e sempre nuova. L’ingresso della radio nelle abitazioni costituì l’apertura di una vera e propria finestra su di una realtà che andava oltre i limiti della propria esperienza diretta.Le conseguenze sociali e sociologiche della radio furono enormi: creazione e accrescimento dell’opinione pubblica, unificazione linguistica delle singole nazioni, diffusione di una cultura omogenea e standard, la nascita di idoli pop musicali e di star dei radio romanzi e delle radionovele; divenne uno strumento di compagnia per le casalinghe e di svago per gli uomini al ritorno dal lavoro, creando appuntamenti fissi e routine basate sugli orari delle trasmissioni.Incredibilmente, la radio è stata in seguito uno degli strumenti che ha subito un minor tasso di evoluzione e di innovazione rispetto agli altri device tecnologici, tanto che l’ultima vera novità è stata l’introduzione del transistor, che ha permesso all’apparecchio radiofonico di diventare portatile e di accompagnare i movimenti giovanili a partire dagli anni ’60.Ai giorni nostri si sta però imponendo un altro interessante e forse definitivo cambiamento: l’introduzione del digitale nel panorama delle trasmissioni radiofoniche. Non sarà uno switch off violento come nel caso delle televisioni, ma è previsto un graduale passaggio al nuovo tipo di segnale, per permettere una convivenza tra le vecchie radio analogiche e le nuove digitali.È necessaria questa novità? Per gli amanti dell’audio di alta qualità certamente si. Infatti la digital radio (www.radionovelli.it) non riceve più onde, ma un segnale dati che viene codificato e restituisce un suono sempre limpido e pulito, paragonabile a quello dei CD. E all’interno di questo segnale digitale possono essere inseriti non solo dati audio, ma anche informazioni testuali quali il nome della stazione, notizie, risultati sportivi e immagini, come le copertine dei dischi. Inoltre va a scomparire del tutto la fastidiosa mancanza di segnale che obbliga a cambiare stazione o deteriora la qualità del suono: si passa infatti dal tuning alla selezione della stazione per nome, con sintonizzazione automatica da parte dell’apparecchio.
Radionovelli, da oltre 60 anni alfiere dell’audio di qualità e della passione per la radio, ha prontamente sposato la causa della digital radio, e nel suo storico negozio di Roma, in via Tagliamento, propone una vasta gamma di radio DAB+, autoradio digitali e radio vintage; queste ultime, fiore all’occhiello del catalogo, uniscono la più moderna tecnologia al fascino di un’estetica retrò, che richiama gli anni d’oro della radio. I clienti hanno la possibilità di testare la straordinaria qualità della trasmissione digitale, oltre a numerose altre sorgenti sonore e casse, all’interno della sala d’ascolto professionale che Radionovelli mette loro a disposizione, progettata da un architetto specializzato ed unica per le proprie caratteristiche in tutta Roma.
Tags: Dab Radio, Digital Radio
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