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Realtà virtuale: il ritorno | telefonia mobile

Nuova vita per una tecnologia apparsa verso la fine degli anni ’90 e che per lungo tempo è rimasta nell’oblio. Ma ora tutto è cambiato.
La realtà virtuale appartiene all’era giurassica della telefonia mobile, quando l’informatica era in piena ascesa. Stiamo parlando della seconda metà degli anni ’90. A quel periodo risale l’affermazione della virtual reality, con promesse ben poco mantenute. Almeno finora. In quel periodo andava di moda indossare occhiali e impugnare oggetti all’interno di sale gioco e spazi pubblici per immergersi in un mondo 3D scenografico ma essenziale e graficamente spoglio. E i costidi questi apparati erano elevati. Poi nei primi anni duemilaha fatto capolino Second Life, l’antesignano degli attuali social network, che si basava su un motore grafico capace di riprodurre mondi virtuali tridimensionali. Però questi due elementi erano disgiunti: la realtà virtuale con occhialini attivi non si integrava con la comunità informatica. E poi il grande nulla: un decennio di oblio sulla scia della debacle di Second Life; in più le tecnologie della realtà virtuale erano obsolete e non al passo con la velocità di innovazione della consumer electronics. Quasi inaspettatamente tutto è tornato alla ribalta. Facebook che acquista Oculus Rift, Samsung che si prepara a entrare in questo mondo, Google che si sta attrezzando e così via. Tanto movimento intorno a un’idea più che a una tecnologia: portare l’esperienza di utilizzo e di fruizione dei servizi a un nuovo livello di coinvolgimento. Dopo il touchscreen ci sarà l’esplosione dei comandi vocali capaci di dialogare in modo naturale. Ma il passaggio successivo è l’immersività. Ora, a differenza degli anni ’90, c’è il mix perfetto: i social network fanno parte del tessuto sociale e relazionale, i dispositivi mobili hanno raggiunto un livello di consolidamento tale da proporsi con prezzi ” popolari”. Il futuro, dunque, è immergersi nel proprio spazio virtuale e non più solo gudarlo e limitarsi a interagire con il touchscreen. Il passaggio sarà epocale.

SAPEVI CHE:
Perchè servono Cpu a 64 bit?
Non è solo una moda tecnologica. I processi a 64 bit, finora appannaggio di IPhone e iPad, si andranno a diffondere con velocità sempre maggiore. Non è un caso che Qualcomm inizi a introdurli sul mercato. Il motivo è semplice: permettono di aumentare l’efficienza di elaborazione tenendo sotto controllo le frequenze operative e i consumi. E, inoltre, supportano un maggiore quantitativo di Ram. Due necessità utili per fare maturare Android.

Microsoft: l’ora di crescere
La contrazione della quota di mercato di Windows Phone (2,5%) testimonia l’urgenza di un intervento migliorativo da parte di Microsoft. Il sistema operativo è curato graficamente, convincente, veloce e affidabile, ma i punti deboli sono laddove fa più male: app store è flessibilità. Serve dare nuovo slancio, non basta più rosicchiare la quota a Blackberry.

Chi vuole amazon fire?
Amazon ha imparato la lezione che Facebook aveva già appreso: i consumatori non sono interessati agli smartphone specializzati. Nufragati i Facebookphone, anche il Fire Phone non ha appeal. Concretizzare in un telefonino un servizio già diffuso ( gratis) sui modelli in commercio determina l’azzeramento della ragione d’acquisto.

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