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Vendere foto – Il fenomeno microstock, una nuova sfida per il mondo della fotografia

LA NUOVA FOTOGRAFIA IN RETE – Il fenomeno della fotografia microstock, ovvero della vendita amatoriale di foto on-line, sembra essersi affermato come una solida realtà anche in Italia, ma effettivamente di cosa si tratta? Come è nato?
Il tutto ha origine dall’enorme richiesta di immagini che ruota ogni giorno intorno al mondo della comunicazione. Una richiesta in costante aumento che richiama foto e illustrazioni sempre nuove, sempre fresche, sempre più d’impatto, che ogni giorno ritroviamo poi in bella mostra su quotidiani e riviste, televisione e siti web, volantini e brochure. Ognuna delle immagini che arriva al nostro occhio può avere essenzialmente due origini: essere prodotta ad hoc, su richiesta per uno scopo ben specifico, o essere una foto d’archivio già pronta all’uso. Immagini a carattere generale che possono essere utilizzate più e più volte in vari contesti e situazioni per esprimere concetti in un certo qual modo ricorrenti. Questo secondo tipo di mercato nel mondo dell’immagine prende il nome di fotografia da stock.

LE AGENZIE STOCK – Utilizzare fotografie d’archivio limita l’estro dell’acquirente, che non può commissionare una foto “su misura” ma si deve accontentare della migliore che il suo fornitore è in grado di mettergli a disposizione. Uno svantaggio ampiamente ripagato in termini economici: il costo di un’immagine stock è decisamente inferiore a quello di una foto su misura ed è così che già dagli anni ’20 le agenzie fotografiche dotate di archivio cominciano ad imporsi, in concomitanza con il boom dell’editoria e della diffusione dei mezzi di stampa.
Per decenni le maggiori agenzie fotografiche hanno trattato la vendita delle licenze d’uso dei loro patrimoni di pellicole fotografiche, ponendosi come intermediari fra fotografi ed acquirenti. Un dominio su un mercato capace di generare grandi guadagni, con una posizione commerciale tale da permettere di fissare sia gli standard qualitativi che di prezzo, e contribuendo a creare la storia della fotografia del’900. Un insieme di abilità tecniche e immagini che grazie al lavoro quotidiano delle agenzie è stato custodito e tramandato.

IL NUOVO MILLENNIO – Con l’arrivo del nuovo millennio le cose sono cambiate rapidamente. Così come le grandi agenzie erano nate grazie ad una rivoluzione tecnologica, ovvero l’introduzione della fotografia con pellicola e il diffondersi dei mezzi di stampa, così ora soffrono a causa di una nuova rivoluzione: il diffondersi del web e delle tecnologie digitali di acquisizione e postproduzione delle immagini.
La tecnologia digitale ha abbattuto i costi di produzione e reso il mercato “popolare”. Ancora dieci anni fa realizzare e commercializzare fotografie di qualità presupponeva l’utilizzo di attrezzature che solo un professionista poteva permettersi. Oggi ogni bravo fotografo hobbista può permettersi una fotocamera digitale semiprofessionale ed un normale PC con cui operare la post-produzione e commercializzare le proprie creazioni.
Così come il digitale ha aumentato l’offerta, così ha aumentato la domanda: la rete si è rivelata un cliente di proporzioni gigantesche, assetato di contenuti sempre nuovi e quindi sempre alla ricerca di immagini da pubblicare.

DA STOCK A MICROSTOCK – Chi ha saputo interpretare in anticipo i segni del mercato ha posto le basi per un nuovo modo di concepire il mercato della fotografia stock: il concetto di microstock, la rivoluzione degli ultimi cinque anni. Microstock è un termine nato dalla contrazione del termine inglese “micropayment stockphotography site”. Con questo termine si intende un tipo di agenzia che interpreta la fotografia da stock in un modo completamente nuovo, puntando a realizzare guadagni vendendo quantità enormi di immagini a prezzi molto bassi. In un mercato in cui aumentano di colpo domanda e offerta, la guerra è iniziata con il crollo dei prezzi.
Ma come funziona un microstock site? Qualsiasi autore di fotografie può tentare di proporre le proprie opere ad un sito-agenzia di questo tipo. Nel caso queste opere vengano accettate per far parte della collezione chiunque potrà scaricarle ed usufruirne secondo una ben specifica licenza dietro il pagamento di un corrispettivo. Il ricavo verrà poi ripartito fra il fotografo e l’agenzia secondo quote prestabilite e variabili da agenzia ad agenzia. Il tutto grazie alla rete avviene in modo rapido ed efficiente.

MINACCIA O OPPORTUNITÀ – Inutile dire che questo modo di intendere la fotografia è stato un vero terremoto per un mercato che per decenni era stato quasi immobile. Gran parte delle agenzie tradizionali hanno dovuto adattarsi e scendere a compromessi per sopravvivere. Molti sostengono che questo fenomeno sia un male per la fotografia in genere e soprattutto per i fotografi professionisti che vedono i prezzi delle loro opere crollare giorno dopo giorno. Non possiamo dimenticare però che chi ha saputo saltare sul treno al momento giusto ha avuto la possibilità di mettere in piedi delle vere e proprie aziende di produzione di fotografie a basso costo e di guadagnare cifre considerevoli in poco tempo. Fotografi professionisti che convertendosi a “pensare microstock” ne hanno visto e sfruttato le grandi opportunità.
Questa rivoluzione, pur scontentando molti, ha sicuramente il merito di aver dato a tutti gli hobbisti della fotografia la possibilità di cimentarsi in qualcosa di nuovo, di raccogliere nuove sfide sia con se stessi che con il mercato.

MICROSTOCK E L’ITALIA – In Italia il fenomeno è ancora limitato, sicuramente grazie alla nostra proverbiale diffidenza verso le novità unita alla scarsa cultura del web, ma gli addetti ai lavori cominciano a vedere forti segnali di cambiamento. Da un lato si evidenzia la partecipazione sempre più attiva di fotografi italiani alle varie community internazionali. Una presenza che comincia ad essere importante sia numericamente ma soprattutto qualitativamente, segno di come la cultura fotografica del nostro paese abbia moltissimo da offrire.
Dall’altro anche gli acquirenti italiani, agenzie di comunicazione in testa, sono ormai clienti affezionati dei principali microstock site. Lo testimoniano le immagini che sempre più di frequente troviamo stampate o visibili in rete.

NUOVE FRONTIERE – Se ormai la fotografia microstock è una realtà economica affermata, è evidente come la successiva frontiera siano i contenuti audio e video per cui i siti si stanno attrezzando, configurandosi sempre più come “fornitori globali” di contenuti su media differenti. Su alcuni è già disponibile l’acquisto di brevi sequenze video, suoni, animazioni, template.

Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente l’argomento informazioni più dettagliate sul mondo della fotografia microstock sono disponibili su Vendere Foto (http://www.venderefoto.it)

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