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Luca Manfè vincitore di Masterchef USA 4

Luca Manfè, friuliano, è il vincitore della quarta edizione di Masterchef USA. Luca, di Aviano, vive da più di 10 anni a New York, dove ha svolto per anni l’attività di manager di risoranti. Dopo aver tentato di qualificarsi, invano, nella terza edizione di Masterchef USA, Luca è riuscito a vincere la quarta edizione! I tre giudici del talent, Gordon Ramsay, Joe Bastianich e Graham Elliot, dopo la prova non brillante durante le selezioni della terza edizione, gli hanno chiesto di ritornare la volta successiva. Le puntate vanno in onda negli Stati Uniti dal 22 maggio all’11 settembre 2013 e, in Italia, a partire dal 1° aprile, gli episodi vanno in onda in chiaro su Cielo. Una finale sudatissima con Natasha Crnjac, una talentuosa texana di 26 anni. Quali saranno ora i progetti di Luca?

Luca è il primo italiano a vincere l’ambito trofeo dello show culinario più famoso in America e, subito dopo la vittoria, ha aperto una sua società di catering (A dinner with Luca) con cui organizza cene a domicilio. A breve, nel mese di maggio, uscirà il suo libro My italian Kitchen, che contiene alcune delle ricette preparate a Masterchef nonché alcune preparazioni della madre Bruna e della nonna anita.

Manfè tra l’altro è arrivato in finale con il frico, un piatto tipico friulano a base di formaggio e patate.

La storia di Luca è davvero old style: ha iniziato come cameriere, immigrato, ed è arrivato a vincere Masterchef. Come lui stesso racconta “Il Luca cameriere già cucinava e già aveva messo le mani in pasta sin da quando era piccolo, assieme alla mamma e alla nonna. Poi non vi nascondo che le mie esperienze all’estero hanno fatto di una passione un dovere, nel senso che dovevo farmi da mangiare da solo ed è così che ho affinato le mie doti da provetto cuoco”.

Per quanto riguarda l’edizione italiana (in Italia, è appena terminata la terza edizione, vinta da Federico Ferrero), Luca confessa: “Una delle cose che ho fatto mentre mi preparavo alla gara, nei due anni in cui ho partecipato – ho provato a farlo – è stato quello di guardare molto le edizioni australiana e italiana, quella di Spyros soprattutto. Mi ha fatto strano che abbia vinto lui alla fine. Forse perché ha avuto un percorso molto simile al mio: non è partito da favorito, ha avuto dei tentennamenti, ma poi piano piano è migliorato e ha vinto. Forse è stato quello più umile. Ma il bello di Masterchef Italia, secondo me, è nei provini; un aspetto che le altre edizioni non hanno. I concorrenti arrivano ognuno da una regione diversa e tu ti aspetti che mettano nel piatto qualcosa di diverso, qualcosa che viene dalla loro tradizione. Negli Stati Uniti non c’è la stessa cultura del cibo”.

Masterchef Italia, però, precisa Luca Manfè, ha meno pathos durante le prove: ” Noi abbiamo cucinato sul roof top di un hotel di Las Vegas, o sul grattacielo più alto di Los Angeles, con i giudici che sono atterrati con l’elicottero, e il team challenge in campeggio. Ci abbiamo passato quasi 48 ore, una scatola con viveri, una pentola, un coltellino svizzero e del magnesio per accendere il fuoco. Senza niente altro. Siamo stati fuori tutta la notte, e io non avevo mai fatto campeggio prima, abbiamo dovuto trovare la legna e visto che dovevamo cucinare alle 9 di mattina (anche se in tv doveva essere per pranzo) siam rimasti svegli tutta la notte per non far spegnere il fuoco, con i coyote a 200 metri. Una sfida interessante…”

E, infine, un consiglio a tutti gli aspiranti Masterchef d’Italia: “Il segreto è sempre e solo quello di lavorare sodo. Chiunque partecipi, in qualsiasi parte del mondo, non può fare lo sbruffone e pensare di sapere tutto. E’ un processo di apprendimento, per tutti, e io ne sono la dimostrazione. Sono partito in sordina e mi sono applicato. Ho sfruttato il tanto tempo libero che si ha per leggere libri di cucina e trovare spunti; e poi quel poco tempo con i giudici, che hai durante la competizione, è fondamentale. Io son stato anche fortunato, perché dopo essermi allenato per il primo anno quando non sono passato mi è rimasta la voglia di farcela e ho continuato ad allenarmi”.

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