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Mostra di Simone Pellegrino a Rimini dal 14 aprile al 3 giugno

Una quindicina di opere, molte di grande formato, compongono la personale Devasti di Simone Pellegrini che inaugura il 14 aprile alle 18 alla galleria Far di piazza Cavour. Molti gli hotel Rimini 4 stelle che hanno deciso di utilizzare l’evento per promuovere offerte in modo da attirare più turisti in città in modo da avere più iniziative da proporre. Pellegrini è uno degli artisti più interessanti e compie una delle ricerche più singolari nel panorama di arte contemporaneo italiana. Le opere di Pellegrini presentano un alfabeto segnico particolarissimo, sembrano mappe recuperate da una ideale nuova spedizione geografica che conduce in un ipotetico sesto continente abitato da popolazioni dedite a guerra, cannibalismo, adorazione di simboli che appartengono all’infanzia di tutti i popoli o ad un futuro post-nucleare. Molto complessa e originale la tecnica utilizzata da Pellegrini. Non dipinge mai sull’opera definitiva. Ogni singola immagine è realizzata su un supporto di carta che viene successivamente oleato e appoggiato sulla superficie finale creando una sorta di negativo. Le carte originali vengono poi periodicamente distrutte dall’autore in un fuoco sacrificale che assume contorni di distacco e sublimazione. L’opera è opera se c’è articolazione, ecco perché ogni matrice è crusca. Con l’eliminazione delle carte originali, crea distanza e questo permette all’autore una situazione imprescindibile, cioè essere il primo lettore dell’opera. All’ingresso della mostra, nel Palazzo del Podestà, campeggia una scritta di Antonin Artaud, in cui si evoca il bruciare forme ed è a questa frase che si collega Pellegrini. Tutte le forme che erano referenti certi, ora non somigliano più a ciò che in origine indicavano, c’è allontanamento dal reale e si è sviluppata dialettica tra le forme che mostravano qualcosa e le forme astrattive. Tra le sagome rappresentate nelle opere si notano molte allusioni a elementi erotici. Un erotismo che è parte fondante e fecondante, ma si tratta di fusioni sterili che non figliano, non danno adito a progenie. Sono amplessi che danno la possibilità agli elementi originali di trasformarsi in altro, in forme fitomorfe. Devasti rimarrà allestita sino al 3 giugno. Curata da Walter Guadagnini è aperta tutti i giorni, escluso il lunedì. Molte informazioni si potranno trovare anche rivolgendosi al personale di ricevimento di uno tra i tanti hotel 4 stelle Rimini che hanno sposato queste iniziative che promuovono non solo gli artisti ma anche la città stessa Orario 10,00 – 13,00 e 16,00 – 19,30 con ingresso libero. Info: 0541 – 704416.Una quindicina di opere, molte di grande formato, compongono la personale Devasti di Simone Pellegrini che inaugura il 14 aprile alle 18 alla galleria Far di piazza Cavour. Molti gli hotel Rimini 4 stelle che hanno deciso di utilizzare l’evento per promuovere offerte in modo da attirare più turisti in città in modo da avere più iniziative da proporre. Pellegrini è uno degli artisti più interessanti e compie una delle ricerche più singolari nel panorama di arte contemporaneo italiana. Le opere di Pellegrini presentano un alfabeto segnico particolarissimo, sembrano mappe recuperate da una ideale nuova spedizione geografica che conduce in un ipotetico sesto continente abitato da popolazioni dedite a guerra, cannibalismo, adorazione di simboli che appartengono all’infanzia di tutti i popoli o ad un futuro post-nucleare. Molto complessa e originale la tecnica utilizzata da Pellegrini. Non dipinge mai sull’opera definitiva. Ogni singola immagine è realizzata su un supporto di carta che viene successivamente oleato e appoggiato sulla superficie finale creando una sorta di negativo. Le carte originali vengono poi periodicamente distrutte dall’autore in un fuoco sacrificale che assume contorni di distacco e sublimazione. L’opera è opera se c’è articolazione, ecco perché ogni matrice è crusca. Con l’eliminazione delle carte originali, crea distanza e questo permette all’autore una situazione imprescindibile, cioè essere il primo lettore dell’opera. All’ingresso della mostra, nel Palazzo del Podestà, campeggia una scritta di Antonin Artaud, in cui si evoca il bruciare forme ed è a questa frase che si collega Pellegrini. Tutte le forme che erano referenti certi, ora non somigliano più a ciò che in origine indicavano, c’è allontanamento dal reale e si è sviluppata dialettica tra le forme che mostravano qualcosa e le forme astrattive. Tra le sagome rappresentate nelle opere si notano molte allusioni a elementi erotici. Un erotismo che è parte fondante e fecondante, ma si tratta di fusioni sterili che non figliano, non danno adito a progenie. Sono amplessi che danno la possibilità agli elementi originali di trasformarsi in altro, in forme fitomorfe. Devasti rimarrà allestita sino al 3 giugno. Curata da Walter Guadagnini è aperta tutti i giorni, escluso il lunedì. Molte informazioni si potranno trovare anche rivolgendosi al personale di ricevimento di uno tra i tanti hotel 4 stelle Rimini che hanno sposato queste iniziative che promuovono non solo gli artisti ma anche la città stessa Orario 10,00 – 13,00 e 16,00 – 19,30 con ingresso libero. Info: 0541 – 704416.

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