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Svezia:nuove rotte low cost per l’Italia.

L’evento a non perdere ha avuto inizio il 3 Marzo 2005, giorno in cui al Palazzo Reale di Milano è stata inaugurata la prima mostra globale sugli anni Cinquanta in Italia. L’avvenimento è ricco di aspettative vista l’ampiezza e varietà dell’esposizione e l’importanza di questo decennio per il nostro paese. I cinquanta hanno in effetti segnato un importante momento di svolta con il passaggio da una società ancora prevalentemente industrializzata e "consumistica". Sì parlò non a caso "di miracolo economico", poiché l’Italia aveva ottenuto un tasso di crescita inferiore a quello tedesco e un netto miglioramento delle condizioni di vita accompagnato conseguentemente da un decisivo mutamento del modus vivendi della maggioranza degli italiani.

 

 Per la prima volta alcuni confort come l’acquisto di automobili, elettrodomestici e altro cessavano di essere prerogativa di un esigua minoranza per divenire oggetti alla portata di tutti o quasi. La mostra del Palazzo Reale ci offre uno sguardo d’insieme sull’evoluzione e il ruolo fondamentale della creatività italiana in questo decennio cruciale. Essa riunisce oltre settecento opere che spaziano dal design all’architettura, dal cinema alla pittura, dalla moda alla scultura al fine di ricostruire fedelmente il panorama creativo fedelmente il panorama creativo di quegli anni che hanno modificato radicalmente i nostri usi e costumi.

 

Ci si potrà muovere tra la genialità della mitica 500, ancora oggi oggetto di desiderio di giovani e meno giovani, e le novità manifatturiere della moda che proprio in quel periodo iniziò a conquistare una posizione di predominanza in tutto il mondo. Poi si avrà la possibilità di scoprire la capacità del design italiano di innovare anche gli oggetti di uso quotidiano o la forza rivoluzionaria del grattacielo Pirelli, con la sua inedita struttura a diamante. Uno spazio rilevante è ovviamente dedicato all’introduzione della televisione, questo semplice elettrodomestico dalla forza dirompente, capace di formare, se non una coscienza, certo un linguaggio nazionale gli italiani al mondo facendo loro conoscere cose che fino ad allora potevano solo immaginare o di cui non avevano mai sentito parlare.

 

La mostra rappresenta un appuntamento imprendibile per chiunque voglia entrare pienamente in contatto con un clima artistico, industriale, politico e più genericamente sociale che ha profondamente innovato il nostro modo di essere e che rappresenta, in fondo, il punto di partenza di ciò che ancora siamo.  Tra l’altro, proprio a Milano, si è da poco conclusa un’esposizione dedicata a Renato Guttuso, protagonista del dibattito tra realismo socialista e astrazione che caratterizzò il decennio in questione.

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