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Debutta Natura Giuridica, il nuovo ecoBlogico di InFormazione ambientale.

Natura Giuridica è più di un blog sull’ambiente.

È un ecoBlogico di InFormazione, comunicazione e diritto ambientale.

Natura Giuridica di Andrea Quaranta è un progetto che consiste nel diffondere e condividere informazione e comunicazione ambientale approfondita, comprensibile e imparziale.

Come dice il nome stesso, Natura Giuridica si propone di trovare un dialogo equilibrato fra le esigenze della natura, dell’ambiente, dell’ecologia, da un lato, e quelle della “legge dell’uomo”, dall’altro.

Il blog, oltre a essere un veicolo di comunicazione ambientale (eventi, rassegna stampa, appunti di viaggio, recensioni, dossier, report …), si propone come spazio di informazione e approfondimento degli aspetti tecnico-giuridici della materia (InFormazione ambientale, diritto ambientale, giuristi ambientali, pillole di giurisprudenza, vocabolario ambientale …): le questioni legate ai rifiuti, alla tutela delle acque, alle energie rinnovabili e ai cambiamenti climatici sono fondamentali per il nostro futuro, ed è venuto il momento di rendere più comprensibili, e soprattutto di “dominio pubblico”, informazioni che troppo spesso sono trascurate dai media, sia quando si scoprono reati ambientali, sia quando ci sono – perché ci sono – buone notizie da diffondere.

 

Giorgio Bocca e Marco Travaglio denunciano da tempo l’“ermetismo” che inquina giornali e telegiornali.

Il non parlar chiaro è tipico dei regimi, dove “i giornalisti scrivono in modo assolutamente incomprensibile, per fingere di non subire condizionamenti politici”.

Senza i fatti, i dati, le cifre, un’opinione vale l’altra. E al pubblico non resta nulla.

Sono  un giurista ambientale e da anni lavoro in un mondo, quello dell’ambiente, di cui si sente parlare solamente quando l’emergenza (che da noi sembra aver assunto il ruolo di fonte del diritto…) si acuisce a tal punto che è impossibile non parlarne, troppo spesso, però, in modo ideologizzato, e senza la dovuta cognizione di causa…

 

In Italia la prima legge ambientale risale al 1966 e nei vent’anni successivi la legislazione in materia ha continuato ad essere sporadica ed episodica.

A partire dall’istituzione del Ministero dell’Ambiente, nel 1986, le normative in campo ambientale sono aumentate in maniera esponenziale, in assenza di un disegno unitario.

Le conseguenze non si sono fatte attendere: incertezza del diritto, sovrapposizioni di precetti e conflitti di competenza (il cosiddetto “inquinamento legislativo”) che hanno lasciato spazio a possibilità di deroga e di sanatorie, anche a dispetto del diritto comunitario.

Le attuali norme sull’ambiente, deliberate in un costante clima di emergenza – perennemente prorogata – e di deroghe, hanno creato incertezza giuridica, influendo negativamente sullo sviluppo economico del nostro Paese (frenandolo) e, soprattutto, impedendo un’efficace tutela dell’ambiente.

Dal punto di vista politico, l’unica azione credibile, dopo anni di velleitarie politiche settoriali, consiste in interventi strutturali e strutturati sia in campo giuridico che in campo economico: una politica dell’ambiente integrata e di ampio respiro, dinamica, capace di incentivare i comportamenti virtuosi e di punire coloro che delinquono.

Ma non è sufficiente “delegare” il problema alla classe politica – neanche se fosse esemplare – per pensare di poter risolvere la “questione ambientale”.

Occorre responsabilizzarsi, uscire dal pantano di cinismo rassegnato in cui ci dimeniamo come cuccioli di gattopardo; bisogna prendere coscienza e consapevolezza delle possibilità e del potere della rete di amplificare i piccoli gesti quotidiani; cominciare a dialogare e collaborare veramente, come capita in altri paesi più civili del nostro, per la costruzione di un bene comune.

                                                                               Andrea Quaranta

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