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Nel trattamento antiparassitario la cosa più difficoltosa è pensare come poter intervenire per poter garantire un trattamento diffuso su tutte le superfici lignee esposte e strutturali. Successivamente si va alla ricerca delle zone più colpite dal parassita leggendo i fori sulle strutture, cercando segatura e rosume, riuscendo ad ascoltare il parassita all’interno del legno mentre rosicchia le fibre legnose. In un caso specifico il parassita era della specie Hylotrupes bajulus volgarmente detto anche capricorno delle case, particolarmente attivo durante l’estate, periodo nel quale si nutre e riproduce. Un lavoro effettuato recentemente ha richiesto due settimane di intervento ed è stato necessario impiegare cinque unità lavorative, due delle quali costantemente impegnate nello spostamento dei piani di lavoro e nella sicurezza. Le maggiori difficoltà sono sorte dal dover trattare elementi della struttura di copertura che erano ad una quota di sei/sette metri (l’altezza di un’abitazione è sui due metri e settanta), inoltre presentando la platea una pendenza verso il palcoscenico si sono manifestate delle difficoltà di movimento del ponteggio, che dopo ogni spostamento doveva essere bloccato accuratamente. Il trattamento vero e proprio avviene mediante realizzazione dei fori, dentro i quali viene spinto il liquido trattante, un prodotto a base di permentina, con dei trapani usando delle punte elicoidali, utilizzando in prima istanza gli stessi fori creati dai tarli. Al fine di favorire maggiormente l’estetica del trave viene utilizzata una cera ambrata (un prodotto di pasta di legno colorata) che colora il buco dello stesso colore del trave, li richiude e quindi è ancora più difficile notarli. Questo sistema garantisce un intervento all’interno delle strutture, invece nella parte più superficiale o su tavolati e comunque su legni ad altezza operatore il prodotto viene spennellato in più mani (2/3 mani per sezione lignea). Il prodotto che viene utilizzato dai pittori o dai carrozzieri viene miscelato direttamente con l’aria del compressore, Riabitat invece dopo aver vaporizzato il prodotto lo mette direttamente a pressione. Questo permette al prodotto di avere un peso specifico molto più pesante dell’aria e quindi le particelle residuali del prodotto stesso ricadranno a terra, così da avere un’aria più respirabile. Questo sistema previene la salute dell’operatore che esegue l’intervento, ma soprattutto permette di poter velocemente tornare a soggiornare nei luoghi dove è stato effettuato il trattamento. Il legno non subisce alcun danno o conseguenza alcuna. Anzi in certi casi questo trattamento è salutare, soprattutto per strutture che rimangono chiuse all’interno degli ambienti a subire il peso degli anni e dell’umidità. Con il prodotto che utilizza Riabitat la fibra legnosa si ravviva, si tonifica, acquista un colore più brillante.
Tags: tarli legno, trattamenti antiparassitari, trattamento legno
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