No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

Energia da biomasse, come scegliere il tipo di soluzione più ecosostenibile

Anche se in questo periodo dell’anno sono tutti alla ricerca del sistema più conveniente per raffreddare gli spazi domestici con un sistema di aria condizionata o di raffreddamento, in realtà i più lungimiranti sono già alla ricerca della soluzione che li possa aiutare a risparmiare sul riscaldamento nel prossimo inverno.

Non è infatti prematuro iniziare ad informarsi sulle tipologie di impianti di riscaldamento disponibili sul mercato, dato che la varietà di offerte delle aziende specializzate in riscaldamento domestico, sono moltissime e ce n’è davvero per ogni esigenza e per ogni tasca: si passa dai tradizionali sistemi di riscaldamento che sfruttano i combustibili fossili, a quelli a metano, a GPL, a pompa di calore, a corrente elettrica, a legna o a pellets.

Quest’offerta così ampia di soluzioni per il riscaldamento domestico non può che creare una confusione nel consumatore, che di fronte all’intenzione di cambiare sistema di riscaldamento rischia di percepire quindi una poca trasparenza da parte del mercato in generale. Una soluzione che di certo rappresenta in un certo senso il miglior compromesso fra la spesa e il rispetto dell’ambiente è senza dubbio rappresentata dai bruciatori a pellet, che per produrre riscaldamento sfruttano l’ energia da biomasse.

Ma perché questa scelta è considerata ecologica rispetto ai tradizionali combustibili fossili? Innanzitutto va precisato che questo non è sempre vero -o per meglio dire- l’ecosostenibilità dei bruciatori a pellet dipende dalla lunghezza della filiera, ovvero dal luogo di provenienza della biomassa stessa: se questa arriva da Paesi lontani e quindi da una filiera cosiddetta lunga, non si può considerare ad impatto zero dato che il disboscamento viene spostato dall’Italia all’estero, ma comunque rimane. Non a caso il DM del 18/12/2008 prevedeva incentivi per la produzione di energie da biomasse, solo qualora esse provenissero da filiere corte cioè non distanti più di 70km dal luogo dell’impianto.

Nei sistemi di produzione di energia da biomasse l’altro fattore da considerare è il tipo di biomassa utilizzata dall’impianto per la combustione: le legna, combustibile utilizzato nelle famose stufe tirolesi, ha il vantaggio che –nel caso della legna in ciocchi- il EROIE, cioè l’energia ottenuta per unità di energia utilizzata è superiore al 100% nel caso della filiera corta; lo svantaggio però maggiore della legna in ciocchi sta nella grande quantità di aria richiesta che abbassa la temperatura della fiamma e quindi il rendimento della combustione, senza contare il fatto che la formazione di polveri sottili che si possono disperdere nell’aria è inevitabile.

I bruciatori a pellet invece, specie quelle realizzate interamente in Italia, riducendo i costi di produzione, sfruttano una combustione innocua per l’atmosfera, dato che quantità di anidride carbonica rilasciata nella conversione energetica della biomassa è pari a quella assorbita nello sviluppo della biomassa stessa.

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Article Marketing