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Petizione online, salviamo le energie rinnovabili con i nostri blog online.

ENERGIE ECOSOSTENIBILI | I blogger scendono in campo per sostenere la campagna rivolta al Governo per la riconferma della detrazione del 55% sulle fonti rinnovabili. Tutto il popolo del web è chiamato a diffondere la notizia e chiamare a sé il maggior numero di lettori possibili, affinché il movimento “internettiano” arrivi a chi di dovere, ovvero al neo-ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani. Molte già le adesioni e la diffusione del comunicato sta raggiungendo numeri considerevoli, a dimostrazione che il mezzo internet possa arrivare anche dove le petizioni “da strada” del passato non sarebbero mai arrivate. Dal sito CinquantaCinquePerCento.it tre informazioni basilari sulla detrazione del 55% alle energie rinnovabili.

Cosa sono le detrazioni del 55%?
La Finanziaria del 2007 ha introdotto la possibilità di beneficiare di detrazioni d’imposta per chi realizza interventi volti a migliorare l’efficienza energetica della propria residenza. In particolare si può chiedere la restituzione in cinque anni del 55% della spesa sostenuta per riduzione delle dispersioni termiche degli edifici, installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, installazione di caldaie a condensazione e costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza energetica.
Perchè sono importanti per l’ambiente?
Perchè ridurre il consumo di energia è il primo passo per ridurre le emissioni di CO2, prima ancora dell’incentivo alle fonti rinnovabili.
Perchè sono importanti per l’economia? COSTRUZIONI | Troppi i lavoratori edili licenziati, così come tante sono le imprese che improvvisamente hanno deciso di fare ricorso al lavoro part-time per questo specifico profilo professionale. Puzza di bruciato questa nuova tendenza in Sicilia e i sindacati sono già in allarme. Appare infatti abbastanza evidente questo trend statistico per non pensare che dietro tanti imprenditori siciliani stanno speculando. Difficile in questo caso credere alle coincidenze anche perché ci troviamo in Sicilia, terra in cui il sommerso dilaga nel mercato del lavoro ed in particolare investe proprio l’edilizia, dietro solo all’agricoltura. Pare infatti che le ditte stiano aggirando il problema furbescamente in questo momento di difficoltà. Nel senso che stanno licenziando per poi riassumere fittiziamente con un contratto part-time per l’appunto, che prevede ovviamente molti meno oneri previdenziali e contributivi da sborsare. Poi però, alla fine, quel contratto non viene per nulla rispettato: nel senso che il lavoratore viene costretto a lavorare come se avesse un normalissimo tempo pieno. In pratica erge il vecchio sistema “o ci stai o te ne vai”. L’allarme arriva dalla provincia di Messina in particolare. Qui viene chiesta addirittura “una task force per riportare la legalità nei cantieri edili”. A esigerlo la Cisl provinciale di Messina e la Filca Cisl, che in una lettera inviata al prefetto Francesco Alecci lo invitano a coordinare la struttura, della quale dovranno far parte non solo i sindacati, ma anche i rappresentanti dell’Ispettorato del lavoro, dell’Inail e dell’Inps. Clicca qui per continuare a leggerci

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