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Produrre energia con l’agricoltura

Produrre energia con l’agricoltura

di Luigi Pisoni

Il dibattito sul ruolo dell’agricoltura come fonte di produzione di energia rinnovabile, da tempo in corso, si è arricchito recentemente grazie all’avvio di una serie di iniziative e progetti promossi da associazioni di categoria, mondo della cooperazione e imprese.

L’energia rappresenta, oggi più che mai, un settore chiave per lo sviluppo dell’economia mondiale e per le sorti dell’umanità. I prezzi sempre più elevati delle consuete fonti di approvvigionamento – a partire dal petrolio – e i costi ambientali delle relative politiche energetiche inducono da tempo ad una seria riflessione sulle strategie da adottare a medio e lungo termine.

La domanda mondiale d’energia cresce a ritmo sostenuto: alcuni osservatori stimano un aumento fino al 60% entro il 2020. I maggiori incrementi si registreranno nei Paesi in via di sviluppo sulla scia dell’aumento di produzione industriale e consumi.

In Italia la fragilità del sistema energetico è dimostrata dalle importazioni di energia, che coprono circa l’80% del fabbisogno del Paese, per lo più mediante il ricorso a combustibili fossili.

A fronte di questo scenario numerose istituzioni pubbliche e private dimostrano un’attenzione crescente verso la costruzione di scenari e progetti imperniati su una politica energetica coerente e integrata, che contempli in particolare l’individuazione e la promozione di fonti d’energia compatibili con la preservazione e la ricostituzione delle risorse naturali. In tale prospettiva il settore primario, nelle sue componenti agricola, forestale e zootecnica, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante come fonte potenziale di energia pulita e rinnovabile grazie al progressivo affermarsi di nuove tecnologie finalizzate a questo scopo.

L’impegno del settore primario quale contesto di produzione di energia alternativa s’incardina in una più generale visione dell’agricoltura che si basa sul concetto di multifunzionalità. Con questa espressione s’intende parlare di un’agricoltura che non si limiti alla semplice produzione di materie prime a scopo alimentare, ma che punti ad integrare in un più ampio quadro d’insieme una serie di funzioni e servizi aggiuntivi a beneficio dell’intera società.

Nel quadro di quest’agricoltura multiforme e orientata all’innovazione la filiera agroenergetica potrebbe rappresentare un’importante sintesi tra le esigenze d’integrazione del reddito delle imprese e la ricerca di soluzioni avanzate per uno sviluppo che possa dirsi veramente sostenibile.

Una prima risposta in materia di provvidenze pubbliche per lo sviluppo del comparto agroenergetico è contenuta nel Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, ovvero nel programma generali di aiuti per il settore primario previsto dal Reg. CE n. 1698 del 2005.

Parallelamente alla ricerca di fonti energetiche a impatto ambientale basso o nullo, il mondo agricolo e i suoi esperti si stanno adoperando anche sul versante del risparmio energetico, cercando di mettere a punto tecniche di coltivazione e modalità di gestione aziendale finalizzate a massimizzare il risparmio di energia nei vari processi di produzione agricola.

Allevamenti, colture protette e macchinari possono essere gestiti con un occhio al risparmio  secondo scelte oculate e piccoli interventi.

L’acquisto e la manutenzione di macchine agricole che abbiano requisiti specifici di dimensione e potenza permette all’imprenditore agricolo di contenere i consumi, evitando inoltre di compattare eccessivamente il terreno, fatto che causa spesso forti incrementi nelle spese di lavorazione. Una riduzione di 10 cm della profondità di lavorazione su una superficie di 100 ettari comporta: una riduzione dei consumi del 25%; il risparmio di circa 1.700 kg di gasolio; la mancata emissione di 5270 kg di anidride carbonica (pari all’inquinamento generato da tre autovetture); un minor bisogno di potenza del trattore (minori costi di ammortamento e minor compattamento); maggiore velocità di avanzamento e maggiore produttività.

In una parola, anche in agricoltura la miglior fonte di energia rinnovabile resta il risparmio.

Per approfondimenti su questo e altri temi sulla gestione dell’impresa agraria rimando al mio libro: Dieci regole per creare ricchezza in agricoltura (320 pagine di facile lettura e con esempi pratici; Editore Moma, tel. 035-361434, acquistabile anche in internet).

Luigi Pisoni

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