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E’ il sogno di due inventori – i “pionieri” svizzeri Bertrand Piccard e Andrè Borschberg – e risponde al nome di “Solar Impulse”: far volare un aeroplano funzionante esclusivamente attraverso celle fotovoltaiche, e con questo compiere un giro completo del mondo senza il minimo utilizzo di carburante e, di conseguenza, a totale impatto zero. Una visione che prende forma grazie all’aiuto di un grosso partner come Deutsche Bank, ma anche un sogno di complessa realizzazione, che potrebbe apparire paradossale, se non addirittura provocatorio. Con questo progetto Piccard e Borschberg vogliono mettere l’accento sull’enorme potenziale delle energie rigenerative e dare il via ad una vera e propria rivoluzione nell’utilizzo delle rinnovabili. Lo scopo del progetto è in larga parte quello di promuovere e testare le nuove tecnologie, che sul lungo termine dovrebbero rendere la nostra società più indipendente dai carburanti fossili, e allo stesso tempo di porsi come esempio e spingere più gente possibile a ridurre i propri consumi energetici giornalieri.Prima del viaggio, previsto per il 2012, ci sono state alcune tappe preparatorie: prendendo spunto da alcuni studi condotti alla Scuola Politecnica Federale di Losanna, il concept di “Solar Impulse” vede la luce nel 2003. Il prototipo del velivolo, chiamato “Solar Impulse HB-SIA”, viene realizzato in due anni tra il 2007 e il 2009, ed è stato ufficialmente presentato al pubblico il 26 giugno scorso all’aeroporto svizzero di Dubendorf. Nel 2010, sarà il primo velivolo a provare la possibilità di volare giorno e notte senza carburante. L’aereo da registrazione definitivo, il “Solar Impulse HB-SIB”, a bordo del quale Piccard e Borschberg compiranno il giro del mondo, sarà invece più grande: si passa dai 61 metri di apertura alare del prototipo ai circa 80m della versione finale, e la sua realizzazione, dati gli ingenti costi di produzione, sarà resa possibile solo dalla partnership intrattenuta con Deutsche Bank.
Una collaborazione nella quale entrambe le parti in causa credono moltissimo. Josef Ackermann, presidente del consiglio di amministrazione di Deutsche Bank, ha dichiarato alla stampa: “Deutsche Bank, come Solar Impulse, lotta per l’innovazione e la sostenibilità. Dal momento della nostra fondazione, nel 1870, abbiamo reso possibile un gran numero di innovazioni tecnologiche – dal supporto alla costruzione delle rotaie per treni nel diciannovesimo secolo, fino alle moderne tecnologie legate all’energia solare ed eolica. Ma soprattutto il senso di responsabilità verso il nostro ambiente e la nostra società è una parte integrante della nostra identità come impresa. Quindi, Deutsche Bank ha molto in comune con Solar Impulse. Stiamo puntando su di un grande e stimolante progetto, e auguriamo ogni successo al team condotto da Bertrand Piccard e Andrè Borschberg”. Gli fa eco lo stesso Borschberg, affermando: “Il supporto di Deutsche Bank ci dà la possibilità di costruire in futuro l’aeroplano da registrazione, con cui voleremo intorno al mondo, fermandoci una volta per continente. Con un partner come Deutsche bank possiamo affrontare questa sfida, che fino ad ora appariva insuperabile, con la consapevolezza che Deutsche Bank condivide con noi lo spirito d’iniziativa così come la volontà di prendersi dei rischi”.Data la complessità del progetto, solo portando le tecnologie odierne ai loro limiti sarà possibile far volare il “Solar Impulse” per alcuni giorni, ma soprattutto per alcune notti. Con le tecnologie moderne in fatto di conversione dell’energia solare, un metro quadro di celle fotovoltaiche può fornire ai propulsori soltanto 28 Watt di energia in modo continuativo. In poche parole, l’energia necessaria per tenere accesa una lampadina. Calcolando le dimensioni del velivolo e il numero di celle di cui dispone, potremmo paragonare il velivolo ad un albero di Natale da strada – come quelli che si vedono nei film americani – dotato di circa duecento luci elettriche. Per ovviare a queste difficoltà di mantenimento energetico, si è dovuto ricorrere ad alcune brillanti soluzioni in fatto di design e di aerodinamica, riducendo il peso dell’aereo affinché venisse minimizzato il consumo energetico. Basti pensare che l’SIA, pur con la sua enorme apertura alare (pari a quella di un Airbus A340), peserà soltanto una tonnellata e mezza, poco più di un’ utilitaria.Ma le analogie col mito di Icaro non finiscono qui. Come questi era figlio dell’inventore cretese Dedalo, che fabbricò le ali con cui i due tentarono volando la fuga dal labirinto del minotauro, così Bertrand Piccard discende da una famiglia di pionieri ed esploratori che gli hanno trasmesso la passione per l’avventura e, in particolar modo, per il volo: Auguste Piccard, suo nonno, è stato il primo essere umano ad entrare nella stratosfera su di una mongolfiera, mentre suo padre Jacques fu il primo ad immergersi nella Fossa delle Marianne – il punto più profondo e inesplorato dell’oceano –, location cara a molti registi di fantascienza. Come dire che la mela non cade mai troppo lontana dall’albero.
Tags: aereo solare, ambiente, bank, deutsche, ecologia, energie rinnovabili, natura, solare
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