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Embolia da compensazione: ma che cosa è ?

Domenica sera, appena tornato a casa da un week end in barca a
vela
, vengo subito informato dagli suoceri di un incidente
che ha coinvolto 9 subacquei al largo di
Bacoli
in provincia di Napoli.

La scena si ripete Lunedì mattina in ufficio:" hai
sentito dei sub di Napoli…"
.
Orami ci sono abituato, tutte le volte che succede qualcosa di questo
tipo parenti, amici e colleghi mi avvisano, commentano la
notizia
o chiedono spiegazioni.
Evidentemente è un modo per dirmi che sono noioso e parlo sempre di vela e
subacquea
o per ristabilire una sorta di equilibrio in
contrapposizione a tutte le esperienze meravigliose di
fondali e veleggiate che sono il soggetto preferito dei i mei
racconti.

Puntualmente però, come  sempre in questi casi, mi colpiscono la disparità
di commenti
e giudizi sull’accaduto e il
fiorire di versioni assolutamente inconcigliabili
sulla dinamica dell’incidente.

La cosa è comprensibile trattandosi di persone che non hanno mai
praticato la subacquea.
Cerco allora di capire cosa è successo attraverso la rete e trovo
diversi articoli sull’accaduto ma questa volta la disinformazione
e l’assoluto proliferare di inesattezze mi lasciano
veramente perplesso.

I vari articoli che sono riuscito a leggere parlano di "embolia
da compensazione"
, "scompenso d’aria",
errata misura della quantità di ossigeno nelle bombole,
e sub che durante la risalita non si sono accorti che l’ossigeno
stava terminando.

In 15 anni di attività subacquea di cui 10
come istruttore
non mi sono mai imbattuto in uno "scompenso
d’aria"
ne ho mai sentito di sub colpiti da inconvenienti
come quelli sopra citati.

Come mai articoli e giornali riportano così tante inesattezze
ed errori
grossolani suprattutto quando si parla di attività
subacquee
?
Si scrivono fiumi di inchiosto e si spendono milioni di parole su
errori arbitrali
, rigori sbagliati e presunti
fuori gioco senza poter disporre di informazioni
corrette su uno sport come la subacquea praticato da migliaiai di
persone ogni anno !

L’attività subacquea non è così complessa o sconosciuta
da essere avvolta nel mistero e nota solo a pochi adepti.

Poteva essere così 50 anni fa ma non adesso dove i
corsi di sub sono alla portata di tutti e largamente offerti
nei villaggi turistici.

Senza esprimere giudizi di sorta e senza attribuire responsabilità
poichè, come sempre, quando non si dispone di informazioni certe non si
possono trarre conslusioni affrettante, proviamo a
fare un pò di chiarezza sull’accaduto.

In primo luogo le bombole normalmente utilizzate per
le immersioni contengono aria compressa (la stessa
aria che stiamo respirando ora) costituita dal 21% di Ossigeno
e un 79 % di azoto.

E’ possibile immergersi con miscele diverse dall’aria chiamate NITROX
che hanno una diversa percentuale di ossigeno (maggiore del 21%) ma non
è questo il caso.
I sub in questione possono quindi essersi attardati in profondità per
cercare il compagno disperso ed essersi trovati in condizone di mancanza
di aria
cioè con le bombole quasi vuote.

Veniamo alla compensazione: quando ci si immerge la
pressione ambiente dell’acqua cresce in funzione della profondità
(circa un bar ogni 10 metri) questa pressione si avverte su alcune
parti del nostro organismo prime fra tutte le orecchie.

E’ capitato a tutti di immergersi anche solo in apnea con pinne e
maschera e sentire un fastidio ai timpani schiacciati
verso l’interno dalla pressione dell’acqua.
La compensazione serve proprio a riequlibrare questa pressione
esterna aumentando il valore prsente all’interno dell’orecchio
medio
.

La manovra più utilizzata per effettuare la
compensazion è  la manovra di valsalva che
consiste nel chiudere il naso con le dita immettendo aria all’interno
dell’orecchio medio espirando dalle narici (come quando ci si soffia
il naso).

Problemi di compensazione si possono avere in fase di discesa
cioè all’inizio dell’immerisione e possono provocare problemi
al timpano
come la sovradistensione e
perfino la rotttura ma non si possono verificare in
fase di risalita (in risalita si può evere il fenomeno contrario del blocco
inverso
).

Le lesioni timpaniche non danno i sintomi
elencati
nei vari articoli (dolori articolari, vomito e
nausea) e non si curano in camera iperbarica.
I sisntomi descritti sono invece generalmente collegati con un altra
patologia la Malattia da decompressione (MDD) a volte
chiamata, anche se impropriamente, embolia.

La MDD è una patologia provocata dalla formazione di bolle
gassose all’interno del circolo ematico o dei tessuti
ed è
provocata dalla mancata eliminazione di gas inerti
quali ad esempio l’azoto.

Un sub in immersione respira aria a pressione
via via crescente
in funzione della profondità e questo fa
si che i suoi tessuti accumulino l’azoto in quantità
che dipendono dalla profondità raggiunta e dal tempo
di permanenza.

Se la quantità di azoto supera certi valori il sub
non può risalire immediatamente in superficie ma deve fermarsi
a profondità intermedie
per permettere all’azoto in
eccesso di defluire
e poter quindi raggiungere la superficie
senza rischi.

Questste soste si chiamano tappe di decompressione.

Una delle possibili cause dell’incidente avvvenuto a Bacoli potrebbe
essere propprio questa; i sub si sono attardati troppo a profondità
elevate (forse per cercare il compagno disperso) e si sono trovati a
dover fare delle soste di decompressione senza però
avere aria sufficiente nelle bombole.

Sono quindi stati costretti a risalire saltando la decompressione e
in superficie si sono manifestati i sintomi della MDD
patologia che viene curata in camera iperbarica.

Se la dinamica dell’incidente fosse quella sopra descritta, sono
attribuibili al gruppo
ed in particolare all’istruttore
errori di valutazione e violazione di alcune regole
fondamentali.

La subacquea, come molti altri sport e
discipline è un attività sicura e meravigliosa ma ha
delle regole e procedure precise che
devono essere rispettate.

Il rispetto delle regole, la consapevolezza
dei propri limiti
e l’attenzione continua
sono requisiti fondamentali nella pratica di un immersione e sono i
più validi strumenti a disposizione dei sub per evitare incidenti come
questi che possono avere risvolti anche gravi.

Gli strumenti e le attrezzature oggi a disposizione dei subacquei e
le conoscenze acquisite, sono in grado di limitare fortemente
l’insorgere di problemi e di patologie e di rendere la
subacquea un attività estremamente sicura e divertente.

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