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Una storia tristissima. Una donna di 93 anni ritrovata cadavere nella sua abitazione a Cima di Porlezza, sul lago di Como, in condizioni igieniche a dir poco pietose e il figlio arrestato per maltrattamenti in famiglia aggravati, il cui comportamento secondo gli inquirenti avrebbe cagionato la morte della madre.La vicenda che ha visto protagonista Flora Urech, cittadina svizzera originaria del Canton Argovia che da 10 anni abitava nel Porlezzese con il figlio Heinz, 54 anni, è di quelle veramente penose. La donna era stata ritrovata morta nella loro casa, in piazza Selva a Cima, il 29 novembre: era stato lo stesso figlio a chiamare il 118 per segnalare il decesso.Quando il personale medico era giunto sul posto, aveva segnalato le condizioni in cui era stato ritrovato il cadavere. I carabinieri di Porlezza avevano effettuato un sopralluogo dall’esito agghiacciante: la povera signora Flora era distesa sul pavimento, in un sacco a pelo, all’interno di un appartamento in condizioni igieniche e sanitarie terribili (fra gli escrementi suoi e del cane). Il figlio Heinz si era giustificato dicendo che la madre, che soffriva di demenza senile, era anche affetta da dissenteria e che comunque fino alla sera prima era stata in buone condizioni di salute.Le indagini dei militari hanno ricostruito un quadro di maltrattamentie squallore tali da giustificare l’arresto, un’ordinanza di custodia cautelarein carcere richiesta dal pm Simona De Salvo e firmata del gip di Como, Nicoletta Cremona.Prima di tutto, l’autopsia ha accertato che il decesso della donna era sopravvenuto per denutrizione: il fisico della donna era in condizioni pietose per mancanza soprattutto di liquidi.Gli inquirenti hanno ulteriormente approfondito il caso, riesaminando precedenti come quello del dicembre 2007 quando la signora Flora era stata trovata vagare a piedi in abiti estivi, in statoconfusionario. Il figlio aveva però rifiutato gli aiuti del Servizio sociali del Comune: come avrebbe fatto anche nell’agosto di quest’anno quando, dopo un’ispezione, l’appartamento di piazza Selva era stato dichiarato inagibile e quindi da sgomberare.Alcuni vicini si erano prodigati per aiutare l’anziana signora ma avevano anche assistito a scene molto tristi, con maltrattamenti da parte del figlio. Da quanto ricostruito, Heinz non lavorava e utilizzava la pensione che percepiva la madre, 2300 franchi svizzeri (circa 1600 euro) ma con quel denaro non si sarebbe occupato della salute della madre, sofferente di demenza senile e Alzheimer. Per raggiungere l’abitazione, al numero 9 di piazza Selva, occorre imboccare una ripida scalinata in sasso al bordo della piazza e percorrere un tratto di viale fin nei pressi di una cappellina votiva; un altra ripida scala in finto marmo conduce direttamente all’ingresso della casa, dove sul campanello e cassetta della posta compare ancora anche il nome dell’anziana madre.Nella frazione non sono mai fioriti veri e propi pettegolezzi, ma in più di un’occasione il vicinato aveva avuto sentore che la donna vivesse in condizioni precarie: tempo fa, propio in seguito a segnalazioni dei vicini, che da giorni avvertivano odori nauseabondi fuori dall’abitazione senza che alcuno rispondesse al campanello, intervennero carabinieri e vigili del fuoco, che trovarono Flora Urech in condizioni igieniche fatiscenti assieme al cane. l’animale venne portato al canile ma in seguito restituito al legittimo proprietario. La gente della frazione ricorda anche quando l’anziana madre, che all’epoca non aveva ancora difficoltà di deambulazione, sparì per un’intera giornata: al calare della notte venne ritrovata nella parte alta della frazione, spaesata e confusa. Inoltre ricordano che il figlio faceva frequenti capatine in Svizzera, ma senza orari precisi: insomma Heinz non si può certo definire il prototipo del lavoratore dipendente.Dopo un mese esatto di indagini, i carabinieri hanno arrestato l’uomo con la pesante accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati che hanno causato la morte della donna e inosservanza del provvedimento di sgombero della casa. Heinz Urech è stato trasferito al carcere Bassone mentre nei prossimi giorni verranno celebrati i funerali della povera signora Flora, esequie delle quali si occuperà il Comune di Porlezza.Maltrattamenti in famiglia o verso minori è il reato che la Procura di Como contesta a Heinz Urech e, nel caso di decesso della vittima, prevede pene veramente pesanti, dai 12 anni ai 20 anni.Autori : Guglielmo De Vita – Giampiero Riva
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