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Il monte Vettore e la leggenda delle fate

Le Marche sono sicuramente una terra affascinante e ricca di spunti turisti e culturali. Qui trovano spazio, nel giro di pochissimi chilometri, sia ambientazioni di carattere montano (monte Vettore, la vetta del Conero affacciata sull’Adriatico, ed altre), che località più prettamente marine ed altrettanto splendide e meritevoli di attenzione (Porto Recanati, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, il capoluogo di regione Ancona).
Ci soffermiamo, però, su quelli che sono i paesaggi più prettamente montuosi delle Marche. Una regione, tra l’altro, dove in moltissimi decidono di acquistare una delle tante case di campagna Marche, affidandosi ad un portale specializzato nella segnalazione di rustici, appartamenti e quant’altro in terra marchigiana, come Marche Country Homes.
Ma si diceva di montagne e alte vette. Ed affascinante è la zona del monte Vettore, tra i più alti della regione, e dove trova spazio una curiosa leggenda, che tutt’oggi attira moltissimi turisti da ogni parte d’Italia e non solo. Si narra, infatti, che nella zona di montagna compresa tra il monte Vettore ed il massiccio del monte Sibilla dimoravano le fate. Queste affascinanti creature si muovevano, secondo i racconti, tra il lago di Pilato, dove secondo la tradizione si recavano per il pediluvio, ed i paesi di Foce, Montemonaco, Montegallo, tra il Pian Grande, il Pian Piccolo ed il Pian Perduto di Castelluccio di Norcia e Pretare, dove ancora oggi una rappresentazione detta “la discesa delle fate” custodisce e rievoca la memoria della presenza di queste creature. Uscivano prevalentemente di notte e dovevano ritirarsi in montagna prima del sorgere delle luci dell’aurora per non essere escluse dall’appartenere al regno incantato della Sibilla. Il Monte Vettore presenta una fascia trasversale di ghiaia che è detta la strada delle fate. La leggenda popolare narra che una volta, le fate si siano fermate più a lungo a danzare con i giovani di Pretare e che per non essere sorprese all’alba, fuggirono con tanta precipitazione da lasciare le loro impronte sulla montagna, creando così la loro strada. Una volta all’anno, nel giorno di San Rocco, a Pretare si fa rivivere quest’antica leggenda. In che modo? Un gruppo di giovani donne, vestite da fate, raggiunge lentamente il centro del paese da una strada di campagna, e arrivate alla piazza danno inizio alle danze.

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