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L’Oro nell’ AntichitĂ  l’estrazione, la diffusione e gli usi

compro oro

Oro

L’oro è sempre stato considerato il metallo piĂą prezioso. E’ infatti l’unico metallo giallo che fin dai tempi piĂą antichi veniva connesso al culto solare. GiĂ  nell’etĂ  del Bronzo esisteva un intenso commercio di oro e gioielli, particolarmente sulle rotte mediterranee provenienti dalle regioni orientali. Gioielli eseguiti nelle piĂą complesse tecniche di oreficeria – filigrana e granulazione – di provenienza prevalentemente medio-orientale venivano esportati in tutto il mondo conosciuto, in particolare dai Fenici.

 

Estrazione.

L’oro si trova in diversi tipi di depositi: fluviali, detritici o in giacimenti veri e propri. I metodi di estrazione usati nell’antichità si adattavano naturalmente al tipo di giacimento. L’oro fluviale veniva recuperato dalle sabbie aurifere in forma di pagliuzze. La famosa miniera d’oro spagnola di Las Medullas, è invece un giacimento di tipo detritico e veniva coltivata con il metodo idraulico. Le grandi miniere d’oro della Nubia, venivano invece scavate con il metodo classico e numerosissima mano d’opera.

 

Leghe d’oro.

L’oro è altamente malleabile e, allo stato puro, si graffia molto facilmente. Per usi pratici, se non viene cioè usato solamente come riserva aurea in forma di lingotto, deve essere allegato con metalli meno nobili che lo rendono più resistente e meno soggetto ad usura.

Nel corso dei millenni c’è stata una chiara evoluzione nell’impiego delle leghe: dall’uso di oro naturale, contenente sempre percentuali variabili d’argento (tra 5 e 40%) si è presto passati, soprattutto per migliorare il colore, alla vera e propria allegazione con il rame, che nell’oro naturale giunge a percentuali che oscillano intorno al 2 o 3 % ed è combinato alle caratteristiche impurità di metalli del gruppo del platino: platino, osmio, iridio e rutenio.

Solo dopo l’invenzione del metodo di purificazione dell’oro e con l’avvento della monetazione, vengono usate leghe standard, cioè di composizione regolare. L’oro raffinato venne in origine impiegato soprattutto per la monetazione, per garantire un valore fisso. Le piĂą antiche monete d’oro provengono dall’ Asia Minore. Il processo di purificazione si diffuse gradatamente, non ovunque nello stesso periodo, ma in modo relativamente veloce in tutto il Mediterraneo, prendendo il posto dell’oro naturale non allegato e le leghe per gioielleria acquisirono così anch’esse composizioni regolari. La lega piĂą comune divenne quella contenente circa 10 % di argento e fu usata anche in periodo romano. PiĂą tardi, l’oro venne allegato con argento e rame in percentuali variabili.

 

Filigrana e granulazione.

Il filo d’oro antico, usato in particolare nella gioielleria a filigrana, è sempre ricavato da striscioline d’oro e ritorto, i granuli d’oro venivano prodotti in crogiolo, usando pezzetti di lamina o filo sistemati a strati in polvere di carbonella. La tecnica, usata per ottenere una saldatura quasi invisibile dei granuli sulla superficie dell’oro, prevedeva l’impiego di sali di rame mescolati a collanti organici

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