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Non ti piace l’arte contemporanea?

Quante volte guardando un’opera d’arte moderna ti è scattata in mente la fatidica frase: “Questo lo facevo anch’io” oppure “Cosa mi rappresenta questa roba qui”? Il problema è che non si può amare quello che non si capisce. Un tempo era relativamente più facile, in quanto l’arte serviva sopratutto per insegnare agli illetterati. La Bibbia dei poveri era chiamata. Chi non sapeva leggere, poteva imparare dalle immagini che si trovavano un po’ ovunque nelle chiese, negli edifici pubblici, nelle piazze.

I misteri e le relazioni nascoste

In realtà anche allora c’erano diversi piani di lettura, e non tutto quello che era rappresentato in un dipinto era comprensibile a tutti, anzi spesso in molte opere gli artisti inserivano delle relazioni nascoste, dei dettagli particolari, dei richiami curiosi che solo pochi potevano captare. In ogni caso la lettura di un’opera d’arte antica era, almeno ad un livello base, alla portata di tutti.

La fine dell’iconografia

Oggi le cose sono ben diverse, anche perchè l’arte ha perso questo ruolo e sopratutto perchè, a partire dal XVIII secolo in poi gli artisti non seguono più un codice iconografico prestabilito, ma godono di una maggiore libertà creativa. Cosa si intende per codice iconografico?

La classificazione di Panofsky

Secondo la classificazione di Erwin Panofsky ci sono tre livelli di lettura di un’opera d’arte: il primo livello è quello pre-iconografico, poi viene quello iconografico e per ultimo quello iconologico. Per capire meglio facciamo un esempio con il tema della crocifissione: Il primo livello presuppone una comprensione di base del soggetto raffigurato, in questo caso un’esecuzione di tre uomini inchiodati a delle croci di legno, e una folla che assiste. Il secondo livello, quello iconografico di permetterà di riconoscere in questa immagine la crocifissione di Cristo e dei due ladroni, la Madonna e gli altri dolenti, i soldati, i membri del Sinedrio. Infine con il terzo livello possiamo ricollegare il dipinto ad un contesto più generale, ovvero la fede cristiana, il concetto di redenzione, la risurrezione e così via.

Come affrontare l’arte contemporanea?

Questo spiega come sia relativamente più semplice leggere un’opera d’arte antica rispetto ad un’opera d’arte contemporanea. Ciò non toglie che anche l’arte dei nostri giorni abbia un suo valore intrinseco, solo che per apprezzarla appieno bisogna avere la pazienza di conoscere meglio la vita dell’artista, il suo percorso e in molti casi non avere la pretesa che necessariamente un’opera debba per forza trasmettere un messaggio o un insegnamento.

Messaggio o emozione?

In alcuni casi può trasmettere un’emozione, una sensazione gradevole o sgradevole, ma non un messaggio codificato. Pensiamo ad esempio ad un brano di musica strumentale: nessuno si sognerebbe mai di andare a cercare nella Quinta Sinfonia di Beethoven un messaggio, ma la si apprezza per le emozioni che trasmette. Lo stesso discorso si può applicare ad un dipinto astratto o ad un’installazione.

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