I problemi legati alla ricettività alberghiera ed extra – alberghiera in questo periodo sono sotto i riflettori. Martedì scorso, trattando di un disegno di legge riguardante i bed and breakfast in Lombardia, dicemmo che vi era stata un importante riforma per essi: i b&b in Lombardia ora possono disporre di 4 stanze e 12 posti letto, anziché 3 camere e 6 posti letto.

Dello stesso parere è anche il Friuli Venezia Giulia, secondo cui è opportuno aumentare il numero delle camere e dei posti letto; costituire un marchio e somministrare ai proprio ospiti cibi tipici regionali per favorire l’economia della Regione.

Bisogna invece far attenzione al superamento delle barriere architettoniche che richiederebbe impegni finanziari e architettonici notevoli.

Questo è quanto si è appreso dalle audizioni in II Commissione del Consiglio del Friuli Venezia Giulia sulla proposta di legge che modifica la norma regionale sui ‘Bed and breakfast’ (330 secondo la Turismo Fvg per 1690 posti letto) e affittacamere.

Tra gli interventi segnaliamo l’audizione del direttore di Turismo Fvg Andrea Di Giovanni. “Concordiamo sullo sviluppo della ricettività – ha affermato Di Giovanni – così come sull’ideazione di un marchio che identifichi il sistema b&b, a patto che sia declinato su una classificazione di qualità con parametri ben definiti e con il coinvolgimento della Direzione delle Attività produttive e del Turismo Fvg, che, ad esempio, potrebbe effettuare i sopralluoghi per inserire le strutture nelle varie categorie“.