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Se l’horror esce dallo schermo

Il genere horror è un evergreen. Se in letteratura trova una data di nascita ideale nel romanzo gotico dell’ottocento, la sua origine si perde nella notte dei tempi nella tradizione popolare. E in quest’era di incertezza, il genere torna quanto mai attuale.

The walking dead

Ne è la dimostrazione il successo della serie The walking dead, che porta sul piccolo schermo il vecchio, ma sempre avvincente, tema degli zombie. Il serial è ambientato in un mondo post-apocalittico e racconta la storia di un piccolo gruppo di sopravvissuti che lotta per la vita. La serie è tratta da una fortunata graphic novel, ossia un romanzo a fumetti. La cosa non stupirà i lettori italiani, abituati da sempre al binomio horror-fumetto, rappresentato dalla virtuosa parabola editoriale di Dylan Dog. Il personaggio bonelliano, creato dallo sceneggiatore Tiziano Sclavi, sta per compiere ormai trent’anni, ed è ancora tra i più amati dai lettori. Al cinema l’horror, da Murnau in poi, è sempre stato di casa. Come dimenticare gli zombie di Romero, le atmosfere inquietanti di Dario Argento, gli amati/odiati splatter anni’80? In libreria l’horror è tornato di moda ormai da un pezzo, con la trionfale saga di Twilight e le sue svariate decine di emuli.

twilight, breaking dawn

E nella musica? In effetti, se escludiamo il campo del metal, che per la tematica horror ha una predilezione, gli esempi sono pochi. Si distingue il disco d’esordio degli Alan Parson’s project, dal titolo Tales of mistery and imagination. Questo concept album è ispirato all’opera di Edgar Allan Poe, e per gli appassionati del rock è una pietra miliare. Le sue atmosfere cupe e inquietanti, i testi ben confezionati e un’esecuzione impeccabile rendono questo lavoro un gioiello da godersi dalla prima all’ultima nota. Di recente è uscito un cd indipendente, a firma del cantautore parmigiano Rocco Rosignoli. Il disco, dal titolo Uomini e bestie – una sinfonia dell’orrore, risale ormai al 2011, ed è una raccolta di ritratti dei personaggi horror più classici: l’uomo lupo, la strega, frankenstein… l’autore è un polistrumentista: come nella miglior tradizione cantautore, suona la chitarra, ma a essa aggiunge il bouzouki, il violino, il mandolino, addirittura l’oud arabo. Con le corde dei suoi strumenti tesse trame sonore originali ed emozionanti in un fortunato connubio tra l’immaginario orrorifico e la canzone d’autore.

Uomini e bestie

Il genere horror non ha ancora esaurito le sue potenzialità espressive. E probabilmente non le esaurirà mai, almeno finché le angosce e le paure non smetteranno di disturbare il sonno degli uomini.

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