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Computer grafica e videogiochi

Il disegno (sia artistico che geometrico) ha stretto ormai da moltissimo tempo una salda intesa con la grafica virtuale. Come noto, la computer grafica è la creazione e manipolazione di immagini per mezzo del computer, nata per scopi industriali e militari nella seconda metà degli anni ’60.

Col passare degli anni, grazie all’evoluzione dell’informatica e all’abbassamento dei prezzi, i PC hanno globalizzato l’accesso alla computer grafica. Al giorno d’oggi è infatti parte integrante di una moltitudine di ambiti professionali e di consumo come i videogiochi, il ritocco fotografico, il montaggio di filmati, l’industria, la tipografia (desktop publishing), la progettazione grafica (CAD) nella industria metalmeccanica, elettronica, impiantistica ed edile, la visualizzazione di dati tecnico/scientifici (CAE), i sistemi informativi territoriali (SIT o GIS).

La computer-generated imagery (tradotto letteralmente in italiano “immagini generate al computer”), più nota con la sigla CGI, è un’applicazione nel campo della computer grafica 3D per la resa degli effetti speciali nei film, in televisione, negli spot commerciali nei videogiochi di simulazione e quant’altro.

Volendosi soffermare sul solo settore dei videogiochi, appare evidente il ruolo basilare svolto dalla grafica computerizzata nella creazione e sviluppo degli stessi. I games avvicinano i propri utenti (principalmente giovanissimi) a una nuova forma di comunicazione basata essenzialmente sul messaggio visivo, indottrinandoli su temi sociali di svariato genere attraverso l’uso delle immagini.

Questa funzione non é del resto nuova al mondo dell’arte visuale, visto che anticamente la pittura e la scultura (soprattutto a tema religioso) venivano utilizzate dai vari centri del potere come mezzi per erudire (e intimorire) le popolazioni analfabete sul concetto di peccato, purezza, eroismo, martirio e fede.

Oggigiorno le bambine muovono i loro primi passi in cucina esercitandosi con i videogiochi a tema culinario o imparano a usare tinte e pennelli con i giochi per colorare che si possono trovare anche online in versioni flash gratuite. Questi passatempi uniscono il fine ludico a uno scopo eminentemente didattico, per cui sono ottimi strumenti per stimolare l’apprendimento e la cretivitá.

Se invece prendiamo in considerazione i giochi di lotta o gli “sparatutto”, le opinioni al riguardo sono contrastanti, poiché per molti sono fonti pericolose di suggestione e istigazione alla violenza, mentre per altri sono solamente games che hanno una tematica piú o meno apprezzabile, ma comunque votati all’esclusivo svago degli utenti amanti del genere.

Ci sono poi videogiochi che costituiscono esempi magistrali della grafica virtuale intesa come arte, come ad esempio numerosi giochi multiplayer in cui la fedele riproduzione di un’epoca o della realtá attuale portano i gamers a provare vivide esperienze di vita simulata, accentuate dalla necessaria socializzazione con altri individui.

L’importanza culturale dei videogiochi si sta manifestando con l’ingresso della materia nelle Università e con il proliferare di pubblicazioni scientifiche sull’argomento.
Non tutti peró considerano il grande lavoro e l’ingegnositá che stanno alla base dei migliori videogames attualmente esistenti. Molti di questi lavori costituiscono vere e proprie opere d’arte che meriterebbero riconoscimento come tali, liberandosi dalla restrittiva etichetta di passatempi per adolescenti. Piaccia o no il tema trattato, é comunque doveroso riconoscere il livello qualitativo e apprezzare l’impegno e il talento dei grafici che creano tali capolavori, diventati ormai uno dei simboli della cultura moderna.

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