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APERTE PER L’ESTATE CASE E CUCINE-TEST PER ANZIANI E DISABILI

Udine a luglio parla di anziani. Non per i soliti riferimenti ai malori dovuti al caldo o a tragiche situazioni di abbandono. A Udine si parla di anziani attivi, che vogliono vivere in autonomia a casa propria molto a lungo. Grazie all’aiuto delle tecnologie domotiche e di amministratori pubblici pronti a scommettere e lavorare su un nuovo welfare.
Recentemente, sono stati ben due gli appuntamenti nel capoluogo friulano che hanno avuto come tema principale proprio questo aspetto, in occasione della presentazione dei risultati di due progetti di ricerca industriale LAK e RE-FREEDOM.
Il primo ha visto sette soggetti, tra imprese ed enti di ricerca, al lavoro per ideare e creare il prototipo della cucina del futuro, capace di memorizzare funzioni personalizzate e ricordare, ad esempio, di assumere il farmaco ogni giorno alla stessa ora, con un avviso vocale ma anche facendo aprire automaticamente il cassetto in cui la scatola delle pastiglie è riposta.
Il secondo, Re-freedom ha visto al lavoro per due anni e mezzo i funzionari del comune di Udine, i ricercatori della Fondazione Rino Snaidero e lo staff di Friuli Innovazione. L’obiettivo di questa sinergia, fortemente voluta dal sindaco di Udine Furio Honsell, era applicare a due immobili di proprietà del comune di Udine una serie di tecnologie, sensori e dispositivi capaci di trasformare un normale appartamento in un ambiente che permetta anche a persone fragili o portatrici di disabilità di vivere la propria casa in sicurezza e autonomia.
I due appartamenti, i cui interventi sono ampiamente spiegati sul sito web del progetto, sono visitabili su appuntamento, così come il prototipo della cucina LAK (ospitato nella sede delle fondazione Snaidero a Majano www.snaiderofoundation.org ) per tutta l’estate.

“Di fronte ad abitazioni o strutture inadeguate siamo tutti un po’ disabili – ha detto, ricalcando il pensiero di tutti i relatori, l’assessore regionale alle infrastrutture Mariagrazia Santoro, già assessore del comune di Udine quando il progetto Re-freedom partì – Progettare e costruire tenendo presente questi aspetti rappresenta una grande e preziosa opportunità di integrazione sociale, di miglioramento della qualità della vita dell’individuo e di abbattimento di costi per l’assistenza pubblica”.

“E’ necessario partire da una nuova cultura scolastica e accademica che insegni a concepire gli spazi e le soluzioni con uno sguardo lungimirante – ha ribadito Cristiana Compagno, nel ruolo di presidente di Friuli Innovazione – Sotto questo profilo, l’università di Udine, con la facoltà di architettura, è già attiva nella collaborazione con le associazioni dei disabili del territorio, al fine di insegnare ai nostri studenti a progettare ambienti sostenibili in grado di abbattere i costi sociali di domani”.
I due appartamenti-test Re-freedom, dotati di ausili e servizi secondo i principi dell’independent living sono stati attrezzati per rispondere a scenari di utilizzo diversi: uno dedicato a persone con difficoltà sensoriali (ipovedenti o ipoacustici) e l’altro pensato per persone con difficoltà motorie o in sedia a ruote.
Due appartamenti definiti “normali” e non “straordinari” – come è stato sottolineato – e che corrispondono nelle caratteristiche a buona parte del patrimonio per l’edilizia residenziale del FVG e proprio per questo sono un utile esempio di come gli interventi proposti sarebbero facilmente ripetibili su una scala più ampia negli immobili esistenti.
“La regione FVG sta investendo molto sul tema dell’invecchiamento attivo coadiuvato dalle tecnologie – ha sottolineato il direttore di Friuli Innovazione, Fabio Feruglio – e siamo molto orgogliosi di aver partecipato a diversi progetti strategici di quelli finanziati negli ultimi anni, tra cui Lak e Re-freedom. Il nostro ruolo è stato e sarà anche in futuro quello di mettere insieme le eccellenze e cercare di capitalizzare tutte le esperienze e le migliori intelligenze di cui disponiamo per essere una regione all’avanguardia su questo tema, che è anche una delle priorità dell’Unione Europea per i prossimi sette anni.”

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