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Cultura, valori, emozioni e riscoperta territoriale il 29 maggio 2012 a Inno2days Milano

Alla giornata dell’innovazione di Milano (alla sala Donzelli del Palazzo ai Giureconsulti in Piazza Mercanti 2), martedì 29 maggio 2012 si parlerà anche di sviluppo, turismo, territorio e riscoperta delle tradizioni culturali. Su quest’argomento esprimono il proprio parere Martina Mazzotta Lanza, Adriano Facchini e Giovanna Guarriello mentre Donatella Macchia interviene sulle difficoltà all’innovazione delle PMI, anticipando il loro intervento del 29 maggio
Se si parla di innovazione in Italia, non si può prescindere da uno dei punti forti del nostro Paese, il turismo. Questo tema verrà affrontato, insieme alla cultura, al territorio e alla riscoperta dei valori, durante Inno2days, la giornata sull’innovazione a 360 gradi in un’ottica anticrisi (con prove pratiche ed esercizi per prepararsi al cambiamento) che si svolgerà il 29 maggio 2012 alla sala Donzelli del Palazzo ai Giureconsulti in Piazza Mercanti 2 a Milano.
Sul profondo legame tra cultura e sviluppo interviene Martina Mazzotta Lanza, HeadCurator Fondazione Antonio Mazzotta/Edizioni Gabriele Mazzotta, presente a Inno2days: “la cultura può diventare driver di sviluppo e di innovazione se si apre alla transdisciplinarietà, se interviene in diversi ambiti per far sì che si superi la perdita di identità, la perdita di memoria, del senso del passato e del futuro, cui la ‘globalizzazione’ e uniformazione di contenuti e mezzi d’espressione conducono”.
Il 29 maggio si discuterà inoltre di innovazione legata al territorio e alle tradizioni; Adriano Facchini, fondatore del Glocal Award ed ex Direttore Generale del Consorzio Agrario di Parma e Giovanna Guarriello, docente all’Università degli Studi di Milano Bicocca e co-fondatrice del Gruppo Facebook ‘La scimmia nuda e internet’, danno qualche spunto sull’intervento che terranno a Inno2days, spiegando cosa significa territorio oggi, nell’era del web 2.0 e su quali risorse fare leva. “Non servono nuovi valori, ma occorre rispolverare i modelli che negli anni ’50 e ‘70 sono stati accantonati per ‘ritenuta obsolescenza’ come i rapporti interpersonali, la comunità, l’ambiente, la storia e le tradizioni, il risparmio, il volontariato…” esordisce Facchini. E prosegue evidenziando che “il tutto è stato abbandonato per sposare un modello ‘usa e getta’ in cui ‘ben avere’ veniva forzatamente abbinato al significato di ‘ben essere’. Il territorio sicuramente può contribuire a costruire un nuovo mondo, più virtuoso di quello adottato fino ad oggi. Le piccole comunità del territorio possono e debbono ridiventare laboratori di un nuovo modello. La messa in rete di più localismi, grazie alle moderne tecnologie, può rappresentare una risposta per creare nuovo valore e quindi nuovi posti di lavoro, visto che un certo modo di fare turismo è in crescita, ma ha bisogno di un format. Localismo fa rima con turismo e comunità con socialità”.
Giovanna Guarriello definisce invece come deve essere un territorio vivo e innovativo, che definisce ‘parlante’: “in un’epoca in cui i mercati sono diventati conversazioni, i territori non possono esimersi dal diventare ‘parlanti’. Non è un fenomeno nuovo, ma nuovi sono gli occhi che lo osservano e nuovi sono gli strumenti attraverso cui il linguaggio del territorio si esprime. Terre che parlano sono storie di terre raccontate in tempi moderni, in cui riaffiora la consapevolezza che i luoghi siano fatti dai racconti delle persone che li popolano, che li scoprono e li vivono, emozionandosi. Esiste un legame indistruttibile tra le persone e i territori: quando le une entrano in contatto con gli altri, si genera una simbiosi e una nuova entità: un territorio parlante! I territori parlanti sono le emozioni di un turista che osserva l’artigiano incidere il legno raccolto nel vicino bosco di faggio o quelle di un agricoltore che tocca e trasforma la terra, o di un viandante che, incantato, si trova a chiacchierare con il gestore di un piccolo bar, scoprendo che nella sua tazzina di caffè è racchiusa la storia di tutto il paese. Territori parlanti non sono solo le storie delle metropoli. E’ anche la storia di quel Pollicino che si è perso nel bosco e lì incontra un Cappuccetto rosso che fa check-in alla Trattoria del lupo, dopo aver pubblicato le foto di quell’invitante cespuglio di more su Pinterest e scritto nel suo blog: ‘bisogna perdersi e camminare lenti per scoprire quanto sia bello questo microscopico angolo di mondo’”.
Donatella Macchia, Project Manager Euroimpresa Legnano, interverrà come centro accreditato Questio e, concludendo, sottolinea che per fare innovazione è fondamentale la creatività: “i maggiori freni all’innovazione in una PMI sono da ricondurre ad un approccio di carattere culturale. Innovazione significa guardare alle cose vecchie con occhi nuovi. Per fare innovazione è fondamentale la creatività, che nasce dalla profonda conoscenza delle cose e da una mente libera e non condizionata, che può produrre nuovi pensieri”.

http://inno2days.wordpress.com

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