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La scelta di un multimetro o tester digitale

Sul Mercato sono presenti diversi tipi e modelli di multimetri digitali e tester digitali con diverse fasce di prezzo, di precisione e diverse funzionalità. Occorre valutare le varie
funzioni ed il valore complessivo dello strumento, il
design e la cura con cui è stato prodotto. Un parametro di estrema importanza è rappresentato dall’ affidabilità, sopratutto se si opera in ambienti e condizioni di lavoro difficili. Risparmiare, a volte, può non essere la scelta più conveniente.

Sicurezza

Questo è un parametro fondamentale da valutare nel momento dell’acquisto di un multimetro digitale.  Spazio adeguato tra i componenti, doppio isolamento e protezione degli ingressi aiutano ad evitare lesioni personali e/o danni allo
strumento nel caso venga male utilizzato o usato su apparecchiature guaste.

Occorre quindi  assicurarsi che lo strumento desiderato soddisfi la categoria
di sicurezza
corretta e rispetti valori di tensione approvati per
l’ambiente in cui si deve operare. Questa categoria risulta definita dallo standard EN
61010
. Un esempio: per eseguire una misura di tensione su un quadro
elettrico a 500 V sarà necessario utilizzare uno strumento conforme alla
Categoria III, 600 V o 1.000V.

Un numero di CAT (categoria) più elevato indica un ambiente
elettrico con maggiore potenza disponibile e presenza di transitori ad elevata
energia
. Così, un multimetro conforme a uno standard CAT III è in
grado di resistere a transitori con energia più alta rispetto a uno progettato
sulla base di CAT II. All’interno di una categoria, un valore di
tensione nominale più elevato comporta un valore limite delle tensioni transitorie
maggiore.

Ecco che un
multimetro conforme alla CAT II-1000 V convinto che si tratti di un modello
superiore a un multimetro conforme alla CAT III-600 V, cosa non vera, in quanto
un modello di categoria superiore è comunque più sicuro rispetto a
quelli di categoria inferiore
. Attenzione anche ai puntali, essi devono essere
certificati per una categoria e una tensione nominale uguale o
maggiore di quella del multimetro.

Multimetro analogico o digitale

I display digitali dei multimetri e tester elettronici odierni
offrono generalmente precisione e risoluzione migliori rispetto
agli strumenti analogici, in quanto sono in grado di mostrare tre cifre o più
per ogni misura.

Il quadrante di uno strumento analogico, sul quale si muove
un ago, risulta meno preciso e offre una risoluzione inferiore, perché in genere
richiede la valutazione dei valori compresi tra le linee di riferimento
disegnate sul quadrante stesso. Comporta anche un errore di lettura maggiore.

Nota importante: gli strumenti analogici presentano ancora oggi un importante vantaggio:
l’immediatezza della misura e la capacità di seguire ‘a colpo
d’occhio
‘ (cioè in tempo reale) le variazioni del segnale (in quanto queste non sono soggette a campionamento e digitalizzazione).

Ecco perchè vengono anche proposti in commercio modelli di
multimetro che tentano di sommare i pregi dei due tipi di strumenti, affiancando
a un display digitale o un quadrante analogico o una piccola
barretta
che simula il comportamento di uno strumento analogico.

Risoluzione di misura, cifre e punti

Per i multimetri  e tester digitali le specifiche che riguardano
risoluzione, cifre e punti
sono considerate uno dei più importanti criteri di scelta.

Risoluzione: indica la qualità della misura che uno
strumento può effettuare. Conoscendola è possibile stabilire se uno strumento è
in grado di rilevare anche una piccola variazione del segnale di ingresso. Per
fare un esempio, se un multimetro digitale ha una risoluzione di 1 mV nella
gamma a 4 V, sarà possibile rilevare la variazione di 1 solo mV quando si sta
misurando 1 V.

Cifre e Punti: sono utilizzati
per descrivere la risoluzione dello strumento. I multimetri digitali sono
classificati in base al numero di punti o di cifre che sono in grado di
visualizzare sul display. Uno strumento a 3 1/2 cifre può visualizzare tre cifre complete,
comprese tra 0 e 9, ed una ‘mezza’ cifra, che mostra solo 1 oppure nulla. Sarà
quindi in grado di offrire una risoluzione di 1.999 punti. Un modello a 4 1/2
cifre offre una risoluzione di 19.999 punti.

Precisione

Rappresenta l’errore massimo che può
verificarsi durante il funzionamento dello strumento (multimetro o tester digitale). In altri termini, indica
quanto la misura visualizzata dallo strumento si avvicina al valore reale del
segnale che si sta misurando.

La precisione di un multimetro normalmente viene indicata come
percentuale della misura. Una precisione dell’uno per cento
significa che per una misura di 100,0 V il valore reale potrebbe essere compreso
tra 99,0 V e 101,0 V. Le specifiche possono anche indicare un certo
numero di punti in aggiunta al valore percentuale; essi
indicano di quanti punti possono variare le ultime cifre a destra del
display.

Riprendendo l’esempio precedente, potrebbe essere espresso come ± (1% + 2),
che significa che per una misura visualizzata pari a 100,0 volt, il valore reale
potrebbe essere compreso tra 98,8 e 101,2 V.

Le specifiche riportate per gli strumenti analogici indicano l’errore rispetto al
fondo scala
e non rispetto al valore visualizzato. La precisione tipica
dei modelli analogici è del ± 1 %-3 % del fondo scala. A un decimo del fondo
scala, questi valori diventano però il 20-30 percento del valore misurato. La
precisione tipica di un multimetro digitale è invece compresa tra ± (0,7% + 1) e
± (0,1% + 1) del valore misurato.

Nella seguente pagina è possibile trovare alcune tipologie di multimetri e tester digitali. 

Le categorie dello standard EN 61010

Categorie di sovratensioni

In breve

Esempi

CAT IV

Alimentazione trifase di servizio, tutti conduttori esterni

Indica l’"origine dell’installazione"; ad esempio, dove viene effettuato il
collegamento a bassa tensione per l’alimentazione dei servizi.

Strumenti di misura dell’elettricità, strumenti di protezione primaria da
sovracorrente.

Ingresso esterno del servizio, il servizio parte dal polo e arriva
all’edificio, collega il multimetro al pannello.

Linea aerea fino all’edificio isolato, linea interrata fino alla
pompa. 

CAT III

Distribuzione trifase, inclusa illuminazione commerciale monofase

Apparecchiature in impianti fissi, quali gruppi di comando e motori
polifase.

Barra e alimentatore in impianti industriali.

Alimentatori e circuiti derivati corti, dispositivi del quadro di
distribuzione.

Sistemi di illuminazione in edifici più grandi.

Prese delle apparecchiature con collegamenti corti all’ingresso del
servizio..

CAT II

Carichi collegati a presa monofase

Apparecchiature, strumenti portatili, altre applicazioni domestiche ecarichi
simili.

Prese e circuiti derivati lunghi.

Prese a una distanza di oltre 10 metri (30 piedi) dalla sorgente di CAT
III.

Prese a una distanza di oltre 20 metri (60 piedi) dalla sorgente di CAT
IV. 

CAT I

Elettronica

Apparecchiature elettroniche protette.

Apparecchiature collegate ai circuiti (fonte) in cui vengono eseguite delle
misurazioni per limitare sovratensioni transitorie a un livello adeguatamente
basso.

Qualsiasi fonte ad alta tensione e a bassa energia derivata da un
trasformatore di resistenza ad avvolgimento elevato, come la sezione ad alta
tensione di una fotocopiatrice. 


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