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La misurazione della temperatura utilizza sensori che hanno la proprietà di variare una loro grandezza fisica con il variare della temperatura a cui sono sottoposti. Qualsiasi strumento per misurare la temperatura viene chiamato termometro e ne esistono di diverse tipologie per diverse esigenze. Ad esempio, la misura della temperatura dell’aria può essere falsata dalla presenza di radiazione solare e dalla radiazione infrarossa provenienete dagli oggetti vicini. Occorre quindi ridurre queste cause di errore schermando opportunamente il sensore.
I sensori di temperatura possono essere realizzati in diversi modi sfruttando diverse proprietà fisiche, ad esempio:
Di seguito si riportano alcuni tra i termometri specifici più comunemente utilizzati.
Termometro a liquido: (il comune termometro da esterno) è realizzato tramite un bulbo di vetro contenente del liquido (mercurio, alcool, ecc.), collegato a un tubo capillare, parzialmente riempito con il medesimo liquido. Presa una temperatura di riferimento a cui corrisponde un determinato livello del liquido nel tubo capillare, un aumento o una diminuzione della temperatura provocherà una diversa dilatazione del vetro e del liquido, ottenendo come risultato la salita o la discesa del liquido stesso lungo il capillare; il liquido raggiungerà quindi un nuovo livello a cui sarà possibile associare una nuova temperatura tramite una opportuna scala graduata accuratamente tarata in fase di realizzazione del termometro stesso.
Termometro a resistenza: questo strumento sfrutta la variazione di resistenza elettrica che si manifesta in un materiale elettroconduttore a causa di una variazione di temperatura. I materiali metallici più usati per questo tipo di proprietà sono il platino, il nichel e il rame.
Termocoppia: è un sensore realizzato da una coppia di conduttori elettrici aventi caratteristiche termoelettriche diverse. E’ costituito da due fili di materiale differente saldati alle estremità: se i due terminali opposti di questa coppia-filo sono a temperatura diversa, si manifesta tra essi una forza elettromotrice, ovvero una caduta di tensione dovuta all’effetto Seebeck che dà luogo a una corrente termoelettrica. I due metalli impiegati per la costituzione di una termocoppia devono avere la massima diversità tra le loro proprietà termoelettriche: normalmente si usano coppie rame-costantana (dette di tipo T), ferro-costantana (dette di tipo J), nickel cromo-nickel alluminio (dette di tipo K).
Tags: misura temperatura, temperatura, termocoppia, termometri, termometro
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