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Certificates: mezzi finanziari ideati per piccoli e medi investitori

Quando si parla di finanza ed economia è inevitabile incappare in alcuni termini più o meno complessi che in certi casi possono creare un po’ di confusione. Un primo approccio tra i numerosi strumenti finanziari esistenti può risultare difficile: per iniziare, cosa si intende con il termine “strumenti finanziari”? Solitamente tale vocabolo racchiude tutti i prodotti finanziari e tutte le metodologie di investimento finanziario, come fondi, obbligazioni,azioni e titoli, suddivisi principalmente in strumenti primari e derivati.
Gli strumenti primari sono quelli il cui valore è indipendente da altri strumenti finanziari, e che sono direttamente collegati in maniera esclusiva agli utili generati da un’impresa. Gli strumenti derivati invece sono strumenti il cui valore è per intero derivante da quello di un’altra azienda, reale oppure finanziaria.
Negli ultimi anni il mercato finanziario ha è stato oggetto di radicali cambiamenti e sono aumentati in maniera quasi esponenziale gli strumenti finanziari per i piccoli e medi risparmiatori, c’è stato un vero e proprio boom di proposte studiate ad hoc: tra le altre, menzioniamo i fondi comuni, gli Etf in euro e dollaro e soprattutto i Certificates.
Quest’ultimi sono dei veri e propri strumenti di gestione che consentono di incrementare il livello di diversificazione del nostro portfolio, a vantaggio di una riduzione dei rischi: per questi motivi, rappresentano una reale alternativa ai fondi comuni e agli Etf. Il mercato dedicato appositamente ai Certificates è il SeDex (Security Derivatives Exchange). La quota minima fissata per l’investimento è di 10 Certificates e la tassazione corrisponde a quella applicata sul mercato azionario su minusvalenze e plusvalenze. Di solito si possono effettuare scambi sui Servizi di Scambi Organizzati (SSO), curati ed organizzati dalle singole banche presso le quali vengono quotati direttamente i titoli ed i derivati al momento in circolazione.
Questo genere di strumenti deve buona parte della sua fortuna al fatto che siano strumenti derivati ma rispetto ad altre soluzioni siano accessibili anche a piccoli e medi investitori, che hanno in questo modo la possibilità di coprire con somme di denaro contenute un ampio ventaglio di titoli sia azionari che commodities.
I Certificates seguono l’andamento del titolo o dell’indice sottostante, e si distinguono in investment e leverage. Mentre i primi rappresentano una soluzione ottimale per investimenti a lungo termine con spese di accensione ammortizzate, i secondi sfruttano pienamente la leva finanziaria comportandosi al pari di un investimento future ma anche evidenziandone le oscillazioni.
Gli unici punti deboli di questi strumenti finanziari sono essenzialmente due: innanzitutto, risultano alquanto complicati da valutare, specialmente in merito ai i costi riservati all’investitore. Inoltre non essendo composti esclusivamente da titoli fisici ma anche da derivati hanno un patrimonio attaccabile nel caso in cui una delle società che ne ha effettuato l’emissione dichiari il fallimento.
Ad ogni modo i Certificates restano sempre un valido investimento, semplicemente sottolinea il fatto che tali strumenti finanziari dovrebbero rappresentare soltanto una una piccola percentuale dei nostri investimenti totali.

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