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Fatturazione Elettronica: fantascienza o inevitabile trasformazione?

Il cammino verso la digitalizzazione in Italia diventa sempre più veloce e continuo e non sono mancati negli ultimi mesi iniziative e progetti importanti da parte del Governo che hanno incentivato la trasformazione digitale del nostro Paese in settori come la scuola, la sanità o la sicurezza.
Più di un anno fa è stato raggiunto uno dei primi traguardi con la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione, divenuta obbligatoria per legge dal 31 Marzo 2015, che ad oggi ha registrato risultati notevoli: più di 700 mila fornitori hanno inviato fatture elettroniche alle oltre 53 mila Pubbliche Amministrazioni loro clienti.
Gli oltre 33 Milioni di file FatturaPA trasmessi complessivamente attraverso il Sistema di Interscambio rappresentano infatti un dato indicativo del fatto che è stato impostato un “dialogo” in formato elettronico strutturato fra un numero rilevante di Organizzazioni, che stanno iniziando a riconoscere l’importanza dei processi di conservazione digitale dei documenti fiscalmente rilevanti.
I 33 milioni di file appena citati non possono essere infatti archiviati fisicamente, ma in quanto documenti informatici devono essere obbligatoriamente conservati in digitale.
Questo ha visto crescere in modo esponenziale il numero delle imprese che conservavano digitalmente i propri documenti da 5.000 nel 2013 a 650.000 nel 2015: prevalentemente conservano le fatture elettroniche trasmesse alle PA, ma non sono poche le realtà che hanno iniziato a intraprendere progettualità più estese, partendo dai pochi documenti inviati alla PA per arrivare a fatture attive/passive, Libri e Registri.
Non c’è da sorprendersi, quindi, se subito dopo si sono poste le basi per agevolare anche la fatturazione elettronica tra imprese private, evento che farà da protagonista non solo nella seconda metà dell’anno corrente, ma soprattutto a partire da Gennaio 2017.
Naturalmente l’obbligo di Fatturazione Elettronica non ha creato solo modelli esemplari di adeguamento e c’è ancora chi rimane ancorato a processi obsoleti e non validi dal punto di vista normativo, stampando la fattura elettronica e archiviandone la copia cartacea.
Questi modelli sono alla base dell’inefficienza di alcuni processi chiave e privano le imprese della possibilità di usufruire di tutti quei benefici che si assestano tra i 7,5 e gli 11,5 auro a fattura, derivanti principalmente da risparmi legati alla riduzione dell’impiego di manodopera per attività di stampa e imbustamento, alla gestione della relazione con il cliente, alla gestione e alla condivisione interna delle informazioni, alla conservazione.
Ma cosa intendiamo quando parliamo di fatturazione elettronica tra imprese?
Sappiamo che la fatturazione elettronica è un processo digitale che genera e gestisce le fatture nell’intero ciclo di vita che le caratterizza, dalla generazione, all’emissione e ricezione, fino alla loro conservazione a norma per 10 anni come previsto dalla normativa italiana. Quando questo processo avviene fra due soggetti privati, allora si parla di fatturazione elettronica B2B.
Ma il vero valore della fatturazione elettronica non è quello di inviare fatture in digitale, scegliendo un canale alternativo a quello tradizionale, ma quello di stimolare le imprese a emettere, ricevere e gestire documenti in formato elettronico direttamente elaborabile dai propri sistemi.
Ciò significa ripensare, in chiave digitale, sia i processi interni alla propria organizzazione che di relazione con i propri business partner: la fattura elettronica non dev’essere concepita come un semplice documento in un formato alternativo e innovativo, ma deve rappresentare il punto di partenza per cogliere a pieno il ventaglio completo delle opportunità offerte dalla digitalizzazione.
Partendo dalla fattura sarà infatti possibile proseguire un percorso di evoluzione che coinvolga l’intero ciclo dell’ordine, così da digitalizzarne tutte le fasi e relativi documenti arrivando a gestire in digitale tutte le relazioni Cliente-Fornitore.
Fantascienza? L’esperienza ci suggerisce il contrario.
E’ sufficiente pensare alle 10.000 imprese che scambiano via EDI 80 Milioni di documenti con i propri business partner o alle 60.000 imprese che scambiano tra loro informazioni e documenti attraverso un portale B2B dedicato.
Il Decreto Legislativo n.127 dello scorso 5 agosto 2015 rappresenta pertanto la leva per incrementare significativamente il numero delle Fatture Elettroniche strutturate che circolano nel nostro Paese, ma soprattutto essere lo stimolo ulteriore alla gestione digitale di tutte le relazioni ed i processi documentali di business.

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