No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

Internet Economy: il risico delle acquisizione su startmag.it

Quanto vale l’economia di internet? In questi anni la tendenza a mettere in contrasto i colossi emergenti dell’economia internettiana con i colossi dell’economia, cosiddetta, classica l’abbiamo spesso ritrovata sui giornali finanziari che hanno tracciato la storia delle acquisizioni più pagate della storia di internet. Non è un caso che l’ultima acquisizione, quella di Whatsapp da parte di Facebook abbia fatto molto discutere per il valore, secondo alcuni davvero spropositato. Per non parlare poi dellla capitalizzazione in Borsa di alcune major di internet, comeApple, Google, Facebook e Twitter, tanto per fare dei nomi. Ripercorriamo alcune tappe, ricordando le acquisizioni che più hanno fatto discutere nella storia di internet negli ultimi dieci anni. Fece scalpore, per esempio, il 9 ottobre 2006 l’acquisto per 1,65 miliardi di dollari di YouTube, la principale piattaforma di video-condivisione in rete, che sfrutta programmi di file-sharing, da parte del colosso di Mountain View, sebbene fu nell’agosto del 2011 che Google segnò il colpo grosso, con l’acquisizione di Motorola Mobility, la trade finanziaria da 12,5 miliardi di dollari, e dei suoi 17mila brevetti aggiudicati al posto dell’azienda di Cupertino, obiettivo: rafforzare il proprio sistema operativo Android. Motorola era in forte calo, poiché il tablet in produzione Xoom era sostanzialmente incapace di invertire una forte tendenza al ribasso, e l’azienda americana è stata una delle prime ad affidarsi quasi interamente al sistema operativo Android in produzione presso gli uffici di Mountain View. Intuendone le potenzialità, ma soffrendo evidentemente della forte concorrenza di Cupertino, si trattava insomma, di una situazione ideale per Google, che poteva così puntare all’integrazione tra software e hardware, da sempre il punto di forza dei rivali di Apple. In effetti, il punto era creare dispositivi sui quali modellare il proprio sistema operativo, o viceversa, che ha consentito all’azienda ideata da Steve Jobs, di offrire soluzioni semplici ed efficienti, e soprattutto facilmente controllabili dal produttore. Questo è stato il punto di forza che ha condotto sul modello dell’acquisizione di Google su Motorola, poi Microsoft, all’inizio di quest’anno a stringere l’accordo con Nokia, che ha portato poi all’acquisizione di Skype, che potrebbe rientrare in un unico progetto, dato dall’unione di Windows Phone 7, smartphone Nokia e tecnologia Skpye per il VoIP. Ma senza dubbio, l’acquisto più importante è stata la manovra che ha portato il sistema di comunicazione che ha rivoluzionato il modo di comunicare contemporaneo, veloce e istantaneo, WhatsApp creato dagli ex Yahoo Jan Koum e Brian Acton, a fare parte dell’azienda di proprietà di Mark Zuckerberg, per la cifra astronomica di 19 miliardi di dollari. Il sistema consentirà metodi di comunicazione in maniera ancora più veloce e personale, e il futuro della joint venture, sarà affidato al trasferimento di un servizio di monetizzazione online, assicurandosi un flusso continuo di pubblicità attraverso gli utenti che sfrutteranno il popolare social network. Bisogna menzionare inoltre, il caso Skype, che inizialmente sotto contratto con eBay che lo acquisì per 3,1 miliardi nel 2005, fino a quando la potente Microsoft superò Google e Facebook implementando ilservizio di chiamate VoIP per 8,56 miliardi di dollari, decretando da allora l’installazione automatica di Skype, su tutti i dispositivi Windows, divenendo in tal modo, il canale utilizzato per un terzo delle videochiamate di tutto il mondo. Nel 2013 Nokia vendette le sue proprietà sulle unità di telefonia mobile all’azienda di Redmond, per una cifra di poco superiore ai 7 miliardi di dollari Nokia è stata la numero uno nel mercato della telefonia mobile fino a un anno fa, da anni ha perso però la sua leadership a causa l’arrivo degli iPhone della Apple e degli smartphone Samsung che sfruttano la tecnologia Android in particolare. L’obiettivo dichiarato dalle autorità è di spingere sull’innovazione con tempi più rapidi e una maggiore integrazione tra le diverse interfacce, con più sinergia tra brand e marketing unificati. Yahoo, si assicurò infine nel luglio 2012, una serie di start-up tra cui RockMelt, Aviate e soprattutto la più costosa, Tumblr, acquistata per 1,1 miliardi di dollari, strategia finanziaria a cui Yahoo sta puntando, ma si attendono ancora gli sviluppi concreti di questa manovra. Antonio Di Mare

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Article Marketing