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“Vendere è la professione più facile del mondo se si lavora duramente e con entusiasmo,ma diventa la più difficile se si pensa di farlo con superficialità” (F. Bettger).
La crisi finanziaria internazionale non accenna a diminuire i suoi effetti devastanti sumolta parte dei settori produttivi ed industriali e diverse realtà chiudono lasciando a casamigliaia di persone. Molte realtà cercano di arrangiarsi e rimangono in piedi affannandosialla ricerca della soluzione miracolistica che li porti fuori dal guado e a diventare vincenti.L’ossessione della “scorciatoia” oltre ad aver pervaso molte persone che pensano di doverguadagnare tanto e lavorare poco a prescindere, ha pervaso anche molte realtà aziendali.Troppi ormai hanno affidato ad internet il loro futuro commerciale. L’illusione che unapiazza prevalentemente comunicativa possa diventare la piattaforma del nuovo commerciodi qualsiasi prodotto o servizio, sta facendo disastri, ma anche una sana selezione naturale.Su internet, mantengo un deferente apprezzamento, ma non lo considero un luogo disviluppo delle attività aziendali tout court. E’ un eccellente luogo di comunicazione, diaggregazione e anche di sviluppo per alcune realtà, ma per la maggior parte delle aziende,non è la piattaforma che ci porterà fuori dalla tempesta. Inoltre, internet ha diminuitonotevolmente il livello di produttività medio di una persona sul posto di lavoro, oltre agenerare spesso confusione. L’overload di comunicazione che si genera dall’utilizzo diinternet, blog, social, siti ecc., ha tra l’altro annullato ogni libertà individuale sul correttoutilizzo del tempo. Proviamo a stare senza pc, smartphone per qualche giorno…. Unatragedia! Ci sentiamo disconnessi dal mondo… Vado controcorrente, lo so, ma proviamo afarci queste domande: quanto tempo passiamo ogni giorno a gestire il sovraccarico diinformazioni su internet?! Siamo sicuri di essere ancora noi a decidere come usare il nostrotempo?! Siamo certi che questo tempo che perdiamo aiuti la produttività nostra e deinostri collaboratori?!Sono del parere che oggi come ieri, l’unica ricetta vincente per superare la crisi èbanalmente aumentare le vendite. Ma soprattutto concentrarsi, ora più che mai, nel fare“clienti nuovi”.
Rimanendo ancorati all’“equazione della vittoria”, ovvero, alto livello diattività (telefonate, appuntamenti, incontri) equivale ad alto livello di volume di vendite,dobbiamo concentrarci di più sul fare clienti nuovi e apportare nuova linfa all’attivitàaziendale. Oggi, infatti, tenere alto il livello di attività sui clienti esistenti non paga.La crisi finanziaria ha certamente cambiato l’approccio tradizionale alla vendita, ma nonnell’illusione/scorciatoia che molte aziende inseguono oggi, avvero marketing ed internet.
L’attività base del vendere e del negoziare, rimane la cura delle publicrelations e della relazione interpersonale.
Internet e il marketing sono quanto dipiù virtuale possa esistere in questo senso ed in questa prospettiva: un profluvio direlazioni interpersonali virtuali. Possono aiutare, ma solo come supporto nonindispensabile.Pertanto, bisogna curare l’approccio metodologico, darsi obiettivi concreti di clienti nuovida conseguire nei percorsi a breve termine, avere un atteggiamento costruttivo, fare molto“Networking” e lavorare sull’autodisciplina metodologica. Inoltre, diventa fondamentalecambiare approccio commerciale e diventare abili ascoltatori: far parlare prevalentementeil cliente e fargli comunicare le sue esigenze e dimenticare quanto siamo interessantiquando parliamo del nostro prodotto/servizio.Anche le aziende e il loro management devono cambiare atteggiamento, se voglionocrescere e vincere: molte inseriscono agenti e venditori senza curare l’aspetto formativo ele strategie di mercato. Si illudono in maniera miope che, essendo a provvigioni,comportano un costo variabile e quindi gestibile e non si curano dei costi di invenduto diun’area. Altre realtà non sostengono il training dei giovani preferendo risparmiaresull’addestramento iniziale e magari investendo cifre ingiustificate in internet e marketing,che quasi mai registrano un ritorno positivo. Bisogna essere chiari: un management cheinveste in marketing ed internet senza curare il training delle persone della propria arecommerciale, è un management da mandare rapidamente a casa! Lavorare sulle piùmoderne tecniche di training commerciale e allenare le persone, sono l’arma più efficaceper vincere in questo mercato. La rete commerciale si sviluppa lavorando sulle persone,non sul marketing, sui prodotti/servizi o sulla diffusione internettiana. Per dirla con LaoTze, “per apprendere ci vogliono tre situazioni: ascolto, riflessione/osservazione, azione.Last but not least il team di vendita deve essere adeguatamente allenato ad una “ginnasticadella previsione mentale”, dove tutte le variabili di una negoziazione vengono prese inconsiderazione ed allenate, con il fine ultimo di eliminare gli ostacoli al raggiungimento deirisultati. Vendere e, soprattutto in questa fase, abituarsi a fare clienti nuovi è il frutto di unlavoro strategico di equipe, in cui tutti gli attori sono coinvolti. Vendere, oggi più che mai èun processo scientifico, un metodo di lavoro che insegna anche a resistere alle frustrazioniche un’attività come questa inevitabilmente comporta.Se la nostra rete commerciale incontra i contatti giusti tutte le settimane, non si possononon ottenere risultati. Se ci diamo l’obiettivo settimanale di clienti nuovi, non possiamocrogiolarci con la pigra certezza di visitare sempre i soliti noti.Quindi:
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Abbiamo una lista di contatti da chiamare quotidianamente?!
Stiamo raggiungendo i numeri di attività che occorrono per centrare gli obiettivi?!
Con quanti contatti stiamo lavorando?! Sono sufficienti?!
Dei teli da mare con il logo della propria ditta…
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