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Architetti e professionisti elencano tutti i virus e i mali del sistema

Il mercato è in crisi, l’abbiamo detto… Nel mercato ingessato e protetto, le vecchie glorie si mettano da parte… I concorsi, un’altra falda nel sistema ingessato e asfittico dell’architettura… pochi sbocchi per i giovani, concorsi truccati, gare d’appalto incerte…e mentre il Cresme presenta numeri e fatturati, la riforma delle professioni è ancora nella mani del Ministro Alfano… il sistema fa acqua da tutte le parti…
Il giornalista Giorgio Santilli, sulle pagine de Il Sole 24ORE in Progetti e Concorsi, ritorna a riflettere – ricorda i post pubblicati nel blog giorni fa – e parla di Renzo Piano e dei giovani, e di un sistema italiano ben diverso da quello europeo. Perché? Per tre ragioni, spiega Santilli.
Il progetto continua a essere visto come un fastidioso incidente che porta alla costruzione, la Legge Merloni è stata sostituita dall’appalto integrato, le Pa trattano gli appaltatori come sudditi e per anni l’architettura è stata governata da un gruppo di soliti noti.
Temi e problemi che nel lungo articolo vengono sviscerati con l’intervento di Francesco Garofalo che si scagli anche contro l’università italiana, rea di essersi ossessivamente occupata dei propri interessi corporativi, di Alessandro Zoppini, che parla di un provinciale atteggiamento volto a difendere il proprio orticello, di Gianfranco Vecchiato che invita a ripartire dal quotidiano con umiltà perché abbiamo smarrito la storia, calpestato le tradizioni e dimenticato l’arte. E Luca Pugno che si interroga sul ruolo degli ordini professionali. E ancora Giovanni Vaccarini, Cecilia Anselmi, Santo Marra, Salvatore D’Agostino, e Mario Cucinella. Architetti, professionisti, non di ultima generazione e già affermati, che però non si nascondono dietro il successo e criticano il sistema: serve più qualità, le istituzioni dovrebbero giocare un ruolo di maggiore responsabilità, mancano etica e regole.
E i cittadini, che ruolo hanno? Mentre gli intellettuali si interrogano sul lavoro delle archistar, sui progetti d’impatto, sulle città verticali… cosa pensa chi abiterà quegli edifici?
Mentre in Molise, 15 archistar, da Arata Isozaki a Zaha Hadid, sono in gara per aggiudicarsi il progetto della nuova sede della Regione, in Brianza il comune di Vimercate chiama tre architetti a progettare la città, i milanesi Dante Benini e Cino Zucchi e lo svizzero Davide Macullo: saranno gli abitanti a scegliere il progetto… si chiama progettazione partecipata che non solo permette di ottenere il consenso ma fa sì che i committenti abbiano un debito nei confronti della cittadinanza.
Un primo gesto concreto tra tante parole. Anche Progetti e Concorsi, propone cinque idee per cambiare il mercato della progettazione, con l’ambizione che diventi una proposta di legge..
Leggi qui l’articolo completo…

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