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L’importanza della consulenza assicurativa indipendente

Siamo sicuri che le polizze che abbiamo acquistato ci garantiscano l’esatta prestazione per cui sono state stipulate? Come fare per tutelarci se nel momento del sinistro l’assicuratore ci negherà la prestazione dovuta o ci darà una prestazione parziale?
Una valida risposta è quella di consultare, prima che l’evento dannoso accada, un broker assicurativo indipendente. Il broker assicurativo è, a norma dell’art 109 del testo unico delle assicurazioni, un intermediario che agisce su incarico del cliente e senza poteri di rappresentanza di imprese di assicurazione o di riassicurazione. E’ pertanto la figura professionale che più di altre si adatta a dare questo tipo di consulenza poiché non lavorando in esclusiva o con un mandato di agenzia da parte di una compagnia di assicurazione è in grado di analizzare il mercato e comparare le differenti offerte. Non tutti i broker sono però in grado di fornire questa consulenza. Perché? Dipende dal tipo di specializzazione che il broker ha conseguito e dal livello di esperienza. Non tutti i broker forniscono una consulenza imparziale e sarà lo stesso broker ad informarvi se è in grado di fornirvi la consulenza che cercate.
Ma chi sono i soggetti che chiedono una consulenza assicurativa? Come viene espletato il servizio di consulenza assicurativa? Quali sono i vantaggi e quali sono i costi?

Per rispondere a queste domande abbiamo chiesto al Dott. Fiocchi, broker assicurativo che vanta un’esperienza oltre quarantennale nell’assunzione dei rischi per aziende: “[…] Le persone che si rivolgono a noi per chiedere una consulenza assicurativa sono in stragrande maggioranza aziende che necessitano di verificare il livello di copertura dei rischi aziendali. Più raro i privati che hanno delle esigenze modeste e spesso non hanno neanche percezione di eventuali differenze tra un assicurazione e un’altra, se non il premio assicurativo. […] la consulenza assicurativa mira a verificare se l’attività è coperta bene sia in relazione ai rischi corsi e sia rispetto ai premi pagati. Pertanto il primo passo da compiere è quello di andare in azienda e constatare di persona gli stabili in cui si svolge l’attività, le relative macchine e attrezzature, i livelli di protezione antincendio o di sicurezza e via dicendo. Si fa un’intervista al responsabile dei rischi per esaminare il ciclo produttivo e i rischi connessi e che possono essere ridotti o trasferiti all’assicuratore. Si chiedono poi le polizze assicurative stipulate fino a quel momento e i vari documenti che sarebbero chiesti in caso sia di assunzione del rischio che di un sinistro. Poi si ritorna in ufficio. Qui si compie l’analisi dei contratti che vanno confrontati con le informazioni che abbiamo ricavato dall’indagine sul campo e dalle clausole e premi che si riscontrano normalmente nel mercato assicurativo. Si redige infine uno studio che fornisce le risposte sul livello attuale di copertura e i miglioramenti possibili. […] il vantaggio che ha una azienda nel dare mandato di consulenza risiede nella certezza che in caso di sinistro rientrante in garanzia, l’assicurato abbia il giusto ristoro e non entri in crisi. Spesso è possibile che l’azienda possa anche risparmiare su costi assicurativi non necessari o sproporzionati rispetto alla garanzie richieste, abbattendo lo stesso costo della consulenza assicurativa (che si aggira mediamente intorno al 15%).

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