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Sicurezza sul lavoro, tra adempimenti e violazioni.

In tre mesi di attività le fiamme rosse hanno collezionato circa 3.600 violazioni del Testo Unico per la sicurezza, normative varie, misure preventive. Tante situazioni a rischio nei cantieri italiani e nei luoghi di lavoro, nonostante le leggi impongano un controllo stringente, la presenza di RLS e manuali di controllo e certificazioni dove necessario. Insomma, le ispezioni sono ancora una colonna portante del sistema prevenzione e tutela sul lavoro, e per questo continuano a tamburo battente.
1.758 sono gli accertamenti effettuati, 3.636 le violazioni riscontrate, specialmente nei cantieri edili dove la situazione è più a rischio e le inadempienze rappresentano circa un terzo di quelle totali di tutti i settori. Oltretutto, è impressionante la percentuale dei lavoratori in nero: dalle costruzioni all’agricoltura, l’industria, i servizi, almeno 7.551 dipendenti su 50.736 erano irregolari di cui 161 addirittura minori e 886 clandestini. E questo solo nel primo trimestre 2010; numeri che, presumibilmente, andrebbero ad aumentare in caso di scarsi controlli.
L’operazione ha un suo valore anche simbolico oltre che pratico e preventivo. È, infatti un esempio del giro di vite che si sta effettuando intorno alla sicurezza sul lavoro, anzi alla insicurezza che spesso la fa da padrone. Le sospensioni dei lavori (535), i cantieri sequestrati (59), multe (11.387) e denunce (1346) sono le misure che gli organi di controllo possono adottare per cercare di ristabilire la legalità in situazioni degradate.
È interessante scoprire quali sono le violazioni maggiori, e così si capisce che oltre la carenza di sicurezza notificata 611 volte, ci sono 566 mancate misure per la sicurezza nei cantieri temporanei, insufficienti norme igieniche per 384 ambienti di lavoro e – non da meno – la mancanza di formazione dei lavoratori notificata in 616 casi. Quindi, mancanza degli adempimenti per i corsi per la sicurezza ai lavoratori: il primo anello della catena che si spezza e che provoca ignoranza delle norme e quindi scarsa salvaguardia già da parte del lavoratore stesso, figuriamoci se dall’altra parte non c’è volontà di applicazione…
I dati sono stati divulgati in occasione della firma di un protocollo d’intesa tra l’arma dei Carabinieri e Cpt per la sicurezza e prevenzione infortuni a Roma e Provincia. Per questo, è stata fatta una menzione particolare per la sicurezza nei cantieri edili a Roma e nel Lazio che, per usare una metafora, versa in gravi condizioni con alle spalle un anno nero di morti bianche in un percentuale altissima rispetto al resto d’Italia. In più, il 25% circa dei lavoratori è irregolare, specie nel turismo e nell’agricoltura mentre l’industria vanta purtroppo già 4 decessi sul lavoro solo nel primo trimestre.

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