Leggere: che bello! Milioni di parole che formano insieme una storia, un racconto o una fiaba.
Chi non ha mai provato a perdersi tra le pagine di un libro o di un romanzo, chi non si è mai creato il proprio mondo, la propria dimensione semplicemente leggendo?
Molti si attaccano alla lettura come un rifugio dalla vita esterna, una creazione virtuale di una realtà immaginaria che aiuta le persone a distrarsi dal lavoro, dalla scuola e dalla routine quotidiana.
È infatti quell’hobby che vale la pena provare almeno una volta al giorno, magari prima di dormire, durante la pausa pranzo o dopo cena.  Bisognerebbe perfino andare dal medico e farsi prescrivere sei o sette libri al mese per rimanere in buona salute.
Ma fino a quando spendiamo qualche ora in compagnia di un buon libro non ci interessa il tempo che impieghiamo.
Quando però entrano in gioco il lavoro o lo studio, la lettura da piacere divino può diventare pesante e noiosa, causando quello che viene definito come il sonno cronico:  non è difficile addormentarsi di fronte alla pagina del nostro testo scolastico o della riunione di poche ore prima.
Sinceramente non ti è mai capitato di rileggere molteplici volte la stessa frase e non capirne il significato?
O di arrivare alla parola, che ne so, Spagna e iniziare ad immaginare di essere nelle spiagge dell’Andalusia, bere sangria e mangiare ininterrottamente paella?
Scommetto che è un fatto che è ti capitato decine di volte (a me anche di più :-), e che se esistesse una possibilità per rendere anche la lettura scolastica produttiva, saresti il primo a volerla sperimentare.
Non sarebbe utile avere queste capacità?
Avremmo molto più tempo libero per la cura di noi stessi, e perché no, anche per immergerci in qualche nuova avventura attraverso le pagine di un’altro libro molto più piacevole…!