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8 trucchi per sapere se anche tu soffri di fame nervosa, e come risolvere il problema.

La fame nervosa è un disturbo del comportamento alimentare che porta a mangiare grandi quantità di cibo in poco tempo (i medici le chiamano abbuffate compulsive).

La persona colpita da fame nervosa è in genere una persona che soffre perché si sente grassa e vuole dimagrire. Comincia perciò una dieta, ma non riesce a controllare a lungo la propria fame.

Interrompe perciò la dieta con delle enormi abbuffate di cibo: nel giro di un’ora o poco più riesce a mangiare quantità di cibo che una persona normale non sarebbe in grado di mangiare neppure in un giorno intero.

Poi, pentita del proprio gesto, si autocolpevolizza sottoponendosi a periodi di dieta forzata in cui cerca di mangiare poco per pareggiare il grande introito calorico delle abbuffate.
Dopo qualche giorno, però, presa dallo stress, da noia, dall’ansia, dalla rabbia ( un qualsiasi evento o emozione che la toccano nel profondo) si ingozza nuovamente di cibo ricominciando il circolo vizioso che caratterizza la fame nervosa.

Chi soffre di fame nervosa, tende in genere ad isolarsi e nascondere la propria malattia, di cui si vergogna molto.

La cura della non è facile, ma con l’aiuto di personale specializzato si riesce comunque, seppure lentamente, a tornare alla normalità. Anche per questo motivo è fondamentale che la persona colpita da questo disturbo si rivolga a un medico che possa indirizzarla verso centri specializzati nella cura della fame nervosa.
fame nervosa
Abbiamo già detto che la fame nervosa, e altri disturbi alimentari sono molto diffusi tra i giovani e che la loro cura non è facile. È perciò fondamentale la prevenzione, che dovrebbe essere svolta non solo nei centri specializzati, ma anche e soprattutto in famiglia e nelle scuole.

Allo stesso tempo è però importante evitare gli inutili allarmismi, che portano a ritenere malate di fame nervosa, persone che non lo sono affatto.

Perciò, se una ragazza si lamenta di essere troppo grassa e cerca di mangiare un po’ di meno, non è certo il caso di trascinarla da uno psichiatra, come invece ormai fanno alcune mamme. Semmai, è meglio indirizzarla verso il proprio medico di fiducia o uno specialista dietologo, che potrà consigliarle un po’ di supporto psicologico e una buona dieta per perdere qualche chilo di troppo.

Allo stesso modo, se una ragazzina mangia un po’ troppo non la si può certo definire solo per questo affetta da fame nervosa.
L’adolescenza – come abbiamo già detto – è un periodo per molti versi difficile in cui bisogna stare attenti ai segnali comportamentali, evitando però inutili allarmismi, o pressioni psicologiche.

Attenzione a non sottovalutare i sintomi della fame nervosa

Degli atteggiamenti possono far sospettare la presenza di un disturbo da comportamento alimentare soprattutto nel periodo nel quale le ragazze si confrontano con i modelli di donne proposte dai mass media (magre, scattanti, senza il minimo accenno di pancia o cellulite) e soffrono perché non si sentono all’altezza di quei modelli.

Da questo possono derivare delle variazioni nel modo di cibarsi, variazioni che agli adulti possono sembrare strane, ma che comunque nulla hanno a che vedere con i veri e propri disturbi della fame nervosa.

Riprendiamo, perciò, da un’inchiesta pubblicata da un noto periodico (Oggi), una sorta di “decalogo” nel quale vengono elencati degli atteggiamenti che possono far sospettare la presenza di un disturbo da comportamento alimentare, come la fame nervosa ( di questo e altro si parla nell’e-book scaricabile gratuitamente di cui ti parlerò piu avanti):

¦ mangiare molto lentamente (più di un’ora e mezzo a tavola);
¦ sminuzzare il cibo in parti sempre più piccole (tagliare più volte un boccone di carne, rompere un maccherone in quattro, fare a spicchi una rondella di zucchina…);
¦ sbriciolare il pane e nascondere le briciole sotto il piatto;
¦ far cadere per terra o nascondere parti di cibo;
¦ bere moltissimo ai pasti (oltre 2 litri di acqua);
¦ asciugare o eliminare i condimenti (far colare via l’olio dalle foglie d’insalata, eliminare l’impanatura della cotoletta, tamponare il burro sulle scaloppine…);
¦ andare in bagno e starci a lungo dopo i pasti;
¦ cambiare umore, isolarsi dal gruppo, non uscire di casa.

È il caso di ricordare che la presenza contemporanea di diversi di questi atteggiamenti (non certo di uno solo di essi!) può solo far sospettare la presenza di un disturbo da comportamento alimentare come la fame nervosa

Inoltre, alcuni adolescenti possono assumere dei comportamenti di fame nervosa per brevi periodi di tempo o in forme molto attenuate a causa di motivi diversi ma spesso comuni nell’età adolescenziale: delusioni amorose, contrasti con i genitori, problemi scolastici, giudizi negati sul proprio aspetto fisico, e così via.

Se poi la diagnosi di fame nervosa, o altro disturbo da comportamento alimentare è effettuata da medici specialisti è inutile disperarsi, e questa raccomandazione vale sia per i figli sia per i genitori.
I figli devono solo avere fiducia nella cura che verrà loro proposta per superare questo disturbo: ci vorrà del tempo, ma potranno tornare ad avere un buon rapporto con il cibo e con il loro corpo.

I genitori, è inutile che si autocolpevolizzino eccessivamente per i problemi alimentari dei figli, pensando di esserne loro i colpevoli, perché hanno dato poco (o troppo) affetto, poca (o troppa) fiducia, poca (o troppa) complicità.

Sino a qualche generazione fa i maggiori danni allo sviluppo comportamentale dei figli erano provocati da genitori troppo autoritari, adesso sono in genere causati da genitori troppo permissivi. Perciò, l’importante è che padri e madri sappiano restare accanto ai propri figli che soffrono di fame nervosa, per aiutarli a uscire dal loro tunnel, senza divenire eccessivamente invadenti.

Per ulteriori informazioni a riguardo scaricate gratuitamente l’e-book e relativo corso via e-mail sulla fame nervosa dal sito fame nervosa .it per risolvere questo problema e dire addio ai kili di troppo.

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